L’eremita
Mi stai dicendo che nella vità contemplativa si può gustare già un anticipo della felicità eterna?
Abelardo
Io ricordo molto bene la mia cella… e mi chiedo sempre la ragione per la quale Dio mi abbia lasciato vivo questo ricordo, mentre tutto il resto… il mio passato non è più così nitido… ci deve essere un perché mi rappresento il buio ed il freddo come qualcosa di estremamente gradito al mio cuore.
L’eremita
Forse perché in quell’ambiente così inospitale hai fatto qualcosa di importante?
Abelardo
In effetti là mi sono conosciuto ed ho conosciuto Dio per quel che Si è voluto manifestare…la preghiera mi ha portato a dare un nuovo senso alle cose, a trovare mille sfumature e mille risposte in luoghi apparentemente immutabili…la preghiera trasforma la condizione più essenziale in sempre nuova ricchezza…vedo come se fosse ora la macchia di umidità che permeava il soffitto…è strano che riesca a vederla… perché ogni giorno mi pareva diversa, cambiava di forma e consistenza, il colore si faceva più chiaro o più scuro a secondo delle stagioni e la gamma poteva essere la più varia specie quando potevo godere del conforto di una candela…che mondo affascinante e segreto quello che vive nei luoghi più comuni…certe sere che mi sembrava di essere più vicino a Dio, anche il mio giaciglio mi pareva più caldo ed accogliente, come se la natura delle cose partecipasse con fervore pari o addirittura superiore al mio ad un miracolo inatteso…
Non c’è terra amico mio che la Parola non possa trasformare in un giardino meraviglioso…l’acqua che ci dà la vita è un dettaglio trascurabile a paragone della potenza dello Spirito e lo Spirito giunge sempre quando Lo si invoca perché potremmo dire con parole un po’ grossolane che è innamorato della Parola di Dio…sono due Amanti inseparabili e la Parola ci è stata messa in bocca proprio perché lo Spirito non possa far altro che entrare dentro di noi ed unirSi alla sua Metà nel momento in cui viene pronunciata dal cuore…negarsi alla Parola significa dunque interrompere la circolazione sanguigna tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, negare che la croce ha quattro direzioni di Amore traboccante, quattro lati del Sangue di Cristo che non chiede altro che dissetare la terra… Cristo continua a sacrificarSi con noi e per noi, ma dobbiamo chiederGlielo con purezza e sincerità, con volontà infaticabile… non ha paura di morire con noi ma di morire in noi…se noi non preghiamo neghiamo anche a Lui la risurrezione…è un mistero meraviglioso e tenero la fragilità di Dio, il Suo essere da sempre e per sempre tra le nostre mani come in una mangiatoia, piccolo e infinitamente desideroso dell’Amore del Padre e del Figlio e di questo voluto ed inevitabile transito attraverso la nostra umanità.