L’eremita
Parlami ancora del Paradiso…la vita qui è così triste che…mi ci vuole un po’ di speranza…un tempo misuravo tutti in relazione a me stesso…e pensavo che il mondo dovesse essere ben brutto…se gli altri mi assomigliavano soltanto un poco…oggi invece vedo cose che io non avrei mai il coraggio di pensare prima che di fare…vedo insomma una società peggiore di quel che mi reputo…da una parte mi consolo, ma dall’altra non riesco proprio a capire quali siano le basi dell’agire umano…e quel che noto con sommo rincrescimento… quel che noto è che ci sono persone molto fortunate, a cui Dio sembra aver regalato ogni bene, che Lo combattono con una ferocia che assomiglia tanto alla disperazione dei poveri…con la differenza che la disperazione ti porta sempre verso Dio…anche se il cammino è più o meno lungo…mentre la ferocia ti consuma nel momento stesso in cui la esprimi…sembra quasi che questi carnefici, perché di carnefici si tratta, chiedano aiuto alle loro vittime nel momento stesso in cui le torturano moralmente, nell’attimo in cui esprimono un potere così effimero…perdona il mio senso di prostrazione, ma come si può immaginare un Paradiso di fronte alla consapevolezza più sordida del male?
Abelardo
Ti sei mai chiesto la ragione per la quale gli uomini devono morire?
L’eremita
Tante volte…ma mai per darmi una risposta…solo per provare angoscia o liberazione
Abelardo
Gli uomini devono morire perché il peccato può essere sconfitto solo con un cambiamento radicale…anche i Santi devono percorrere questa strada perché noi umani non siamo in grado di vivere la perfezione…anche se devo dire che molti ci si avvicinano…ma non basta…la morte in fondo è una garanzia anche per i più lontani da Dio…per quelli che ci sembrano tali almeno… il cuore dell’uomo è davvero insondabile, e noi sappiamo soltanto che smetterà di battere…per rivivere di vita nuova in Cristo…non giudicare ciò che pure ti sembra disumano…perché a tua volta non venga giudicato…fermati alla luce che vedi negli occhi di chi offende il Signore e prega che Dio in quegli occhi…riporti la pace…il Paradiso di cui tu parli è la condizione per eccellenza e tu devi pregare perché tutti lo possano raggiungere… non perché qualcuno ne venga allontanato… questa ultima sarebbe soltanto la logica del mondo…le tue preghiere possono molto e non solo per la tua anima…non solo perché ci sono degli Uditori di prim’ordine…vedi le preghiere sono come i mattoncini di una strada… non puoi sapere oggi se la imboccherai tu od altri…ma sai di certo che la stai costruendo e che quella strada porta in una sola direzione.
Fatti costruttore di pace…non di quella che fanno gli uomini con le parole…le parole si disperdono nell’etere come i buoni propositi che non trovano compimento…le preghiere sono in sé perfette, perché le ha pronunciate Dio per la prima volta e Cristo per la seconda…tu sei il terzo che può aggiungere un mattoncino…il suo mattoncino incollato dallo Spirito Santo che nacque col Verbo per unirSi a Dio, al Suo figlio e ora a te figlio dell’Universo senza confini…nella preghiera c’è il Paradiso di cui tu vorresti una dimostrazione… riflettici bene…quando Dio ti creò non fece altro che parlare del Suo amore a Se stesso e quella parola il Cristo l’ha donata a te, così come Dio ti aveva donato il Paradiso terrestre…l’errore è stato quello di credere che esistesse una conoscenza al di fuori della Creazione, al di fuori di quello che Dio aveva già manifestato a Se stesso.