La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili
L’art. 15 della Costituzione prevede che “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.”
Questa norma, ricordiamolo bene, è posta sistematicamente prima dell’art. 24 della Costituzione.
E dunque per i padri costituenti la manifestazione del libero pensiero era più importante del diritto ad essere difeso.
In sessant’anni di vita non ho mai compreso veramente la ratio dell’art. 15: quando studiavo al liceo Educazione civica, mi sembrava una regola di cui non percepivo l’utilità (nessuno apriva le mie lettere che arrivavano sempre a destinazione e potevo dire in pubblico quello che mi passava per la testa).
Non mi consta poi che nei miei studi universitari di diritto costituzionale l’art. 15 sia stato adeguatamente valorizzato.
Senonché mi è capitato di leggere ieri il d.m. firmato sulla sintesi e chiarezza degli atti processuali messo generosamente a disposizione del prof. Cecchella (oggi DECRETO 7 agosto 2023, n. 110 Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l’inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell’articolo 46 delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile. (23G00120) (GU n.187 del 11-8-2023) Vigente al: 26-8-2023)
Secondo il mio modesto parere la normativa in oggetto pone dei limiti incompatibili con la norma costituzionale. Il legislatore non può arrogarsi tali poteri anche se il d.m. attua un articolo del Codice di procedura civile per cui valgono le stesse osservazioni.
Non è questa la strada per deflazionare il contenzioso e non lo sarà mai, anche se ovviamente bisogna rispettarlo.
Quanto sopra mi ha fatto peraltro venire in mente, chissà perché, un Ordine contenuto nel FOGLIO D’ORDINI DISPENSA 19 1936 ANNO XIV 11 MAGGIO.
In questi giorni capisco pienamente perché i padri costituzionali scrissero quella norma e la sua importanza.
E la cosa mi inquieta un poco, più che altro per i giovani che si troveranno a vivere in una società ultra controllata che nemmeno i film di fantascienza si sognano, dove è il denaro alla fine l’unica porta per rendere libero il proprio agire ed il proprio pensare.
Dicevo dell’Ordine N. 161. Telegrammi “MILIT”, via Roma-Radio – marconigrammi “MIMAR”, via Coltano – Radio – (Gabinetto ) che qui trascrivo fedelmente.
“Il Ministero delle Comunicazioni ha recentemente emanata una circolare riportante, opportunamente aggiornate, le disposizioni che si applicano alle due categorie di corrispondenze in oggetto, estese anche nelle relazioni con la Libia e le Isole italiane dell’Egeo.
CAP. 1° TELEGRAMMI MILIT.
I telegrammi MILIT costituiscono una categoria speciale di corrispondenze a testo fisso, istituita per comunicazioni tra i militari dislocati in Africa Orientale, e le loro famiglie e i loro conoscenti in Italia, in Libia e nelle Isole italiane dell’Egeo . Sono pure ammessi come MILIT i telegrammi ( redatti come risulta dal Capitolo III seguente ), diretti ai Comandi militari nell’Africa Orientale, per chiedere notizie di militari dipendenti, ovvero licenze straordinarie in caso di morte di un genitore, o della moglie, o di un figlio di detti militari, e per comunicazioni da farsi ai militari stessi.
Ai telegrammi MILIT si applicano le norme qui appresso indicate:
I. TELEGRAMMI MILIT DALL’ITALIA, DALLA LIBIA E DALLE ISOLE ITALIANE DELL’EGEO PER MILITARI NELL’AFRICA ORIENTALE.
1) Nei telegrammi suddetti il testo deve essere scelto fra uno dei testi fissi seguenti:
Testo n . 1 – Tuo silenzio preoccupante , mandaci notizie .
Testo n . 2 Ricevuto lettere, tutti bene, baci.
Testo n . 3 Ricevuto telegramma, tutti bene, baci.
Testo n. 4 Abbiamo sempre scritto, tranquillizzati, saluti.
Testo n . 5 Inviato pacco con quanto richiesto, baci.
Testo n. 6 Migliori auguri, affettuosità, saluti .
Testo n . 7 Telegrafa notizie tua salute .
Testo n . 8 Ricevuto vaglia, affettuosità, saluti.
Testo n . 9 Ricevuto assicurata, affettuosità , saluti.
Testo n . 10 Vaglia non pervenuto, provvedi, saluti.
Testo n . 11 Assicurata non pervenuta, provvedi, saluti.
Testo n . 12 Spedisci denaro, occorre urgenza , saluti.
Testo n . 13 Spedito vaglia, scrivi saluti .
Testo n . 14 Nato maschio, tutto bene, baci.
Testo n . 15 Nata femminuccia, tutto bene, baci .
Testo n . 16 Buon Natale, saluti, auguri.
Testo n . 17 Buon Capodanno, saluti, auguri.
Testo n . 18 Buona Pasqua, saluti, auguri.
2) I telegrammi MILIT per l’Africa Orientale devono essere così compilati :
a) portare come prima parola dell’indirizzo l’indicazione MILIT;
b) l’indirizzo deve essere costituito dal grado, nome e cognome del destinatario, seguiti dall’indicazione dell’unità, ovvero reggimento, ovvero reparto autonomo, ovvero Regia nave, ovvero Stormo, ecc. cui egli appartiene, e dalla indicazione della Colonia ove il destinatario si trova : Eritrea o Somalia (esempio : Capitano Quintilio Riberi, terzo reggimento Genio, sesta compagnia Somalia).
c) il testo deve essere indicato con le parole a testo otto e, ovvero «testo undici» , Ovvero «testo quindici» , ecc. cioè quello e è stato scelto dal mittente, e l’indicazione di tale testo espresso in lettere, non deve essere mai sostituito, tanto all’accettazione quanto nella trasmissione o ricevimento, col corrispondente numero in cifre;
d) la firma ( eventuale) deve essere espressa con non più di tre parole.
3) La tassa è fissa, ed è stabilita in L. 4 per ogni telegramma, qualunque sia il numero delle parole.
4) Il numero delle parole da indicarsi nei preambolo è quello delle parole effettive.
5) I telegrammi MILIT per l’Africa Orientale devono istradarsi su Roma per l’ulteriore inoltro via Roma-Radio. Nell’istradamento su Roma gli uffici di Tripoli e Bengasi provvederanno perché detti telegrammi siano inoltrati sempre per via cavo e non per via radio.
In tutti i telegrammi MILIT il preambolo deve cominciare con le parole MILIT ERITREA (Ovvero MILIT SOMALIA).
6) L’ufficio telegrafico coloniale di destinazione sostituisce le parole «testo otto», “ovvero testo undici» , ovvero a testo quindici, ecc ., con le corrispondenti parole del testo prescelto, e fa recapitare il telegramma al destinatario con le norme consuete.
II . TELEGRAMMI MILIT SPEDITI DAI MILITARI DELL’AFRICA ORIENTALE, DIRETTI ALLE FAMIGLIE E CONOSCENTI IN ITALIA IN LIBIA E NELLE ISOLE ITALIANE DELL’EGEO .
7 ) Nei telegrammi suddetti il testo deve essere scelto fra uno dei testi fissi seguenti:
Testo n . 1 Giunto felicemente, sto bene, baci.
Testo n. 2 Spedito vaglia, accusare ricevuta, baci .
Testo n . 3 – Privo notizie telegrafate, saluti , baci.
Testo n . 4 Auguri onomastico, sto bene, saluti .
Testo n . 5 Condoglianze vivissime dolorosa perdita .
Testo n . 6 Ricevuta posta, sto bene, baci.
Testo n. 7 Tranquillizzatevi, scritto, sto bene, baci.
Testo n . 8 Autorizzo quanto richiesto , saluti.
Testo n . 9 Non autorizzo quanto richiesto, saluti .
Testo n . 10 Ti penso , bacioni affettuosi, sto bene.
Testo n . 11 Ricevuto pacco , grazie, saluti, baci .
Testo n . 12 Salute ottima, baci, notiziate.
Testo n . 13 Auguri compleanno, saluti affettuosi.
Testo n . 14 Ricevuto vaglia, salute ottima.
Testo n . 15 – Posta ritarderà , non preoccupatevi, sto bene.
Testo n . 16 Buon Natale, saluti , auguri.
Testo n . 17 Buon Capodanno, saluti, auguri.
Testo 11 18 Buona Pasqua, saluti, auguri.
Testo n . 19 Ricambio auguri, affettuosità, saluti.
8) | telegrammi MILIT dall’Africa Orientale devono essere cosi compilati:
a ) portare come prima parola dell’indirizzo l’indicazione MILIT;
6 ) l’indirizzo deve essere compilato secondo le norme ordinarie;
c ) il testo deve essere indicato con le parole a testo «cinque» ovvero « testo nove» , ecc ., cioè quello che è stato scelto dal mittente, e l’indicazione di tale testo espresso in lettere, non deve mai essere sostituita, tanto all’accettazione quanto nella trasmissione o ricevimento , col corrispondente numero in cifre;
d) la firma (eventuale), deve essere espressa con non più di tre parole.
9) La tassa è fissa, ed è stabilita in I. 4 per ogni telegramma, qualunque sia il numero delle parole.
10 ) Il numero delle parole da indicarsi nel preambolo è quello delle parole effettive.
11) I telegrammi MILIT dall’Africa Orientale devono istradarsi via Radio Asmara su Mogadiscio su Roma, che provvederà per l’ulteriore corso .
In detti telegrammi MILIT il preambolo deve cominciare con la qualifica MILIT.
12) L’ufficio telegrafico di destinazione sostituisce le parole a testo «cinque», ovvero «testo otto» le corrispondenti parole del testo prescelto, e fa recapitare il telegramma con le norme consuete.
III. TELEGRAMMI MILIT SPEDITI AI COMANDI MILITARI DI REPARTO IN AFRICA ORIENTALE,
13) Sono ammessi come telegrammi MILIT, con la tassa fissa di L. 4 per telegramma, i telegrammi spediti dai privati ai Comandi suddetti in Africa Orientale, per chiedere notizie di militari dipendenti, o per comunicazioni da farsi a detti militari, secondo risulta dai nove testi seguenti , opportunamente completati dai mittenti:
a) Prego fornire notizie del.. (grado, nome e cognome del militare, indicazioni che sono da aggiungere dal mittente).
b ) Madre del .…. ( c . s. )….. pericolo vita.
c ) Padre del…. (c. s . )…. pericolo vita.
d) Moglie del….. (c. s. )….. pericolo vita .
e ) Figlio ( o figlio ) del….. (c. s . )….. pericolo vita .
D) Madre del….. ( c . s . )….. deceduta.
g) Padre del….. ( c. s. )…. deceduto .
h ) Moglie del…. ( c. s. )….. deceduta .
i ) Figlio (o) figlia del….. ( c .s. )….. deceduto .
14) Anche per questi telegrammi MILIT valgono le norme degli articoli 2, lett. a) , 3, 4 e 5 della presente circolare.
15 ) L’indirizzo deve essere costituito dalla indicazione precisa, dettagliata del Comando militare di reparto, dell’arma cui appartiene il militare di cui si chiedono od a cui si vogliono dare notizie, e dalla indicazione dilla Colonia di destinazione.
16) Il testo deve essere scritto dai mittenti per esteso, e non deve mai essere sostituito con altra indicazione, ma essere trasmesso ugualmente e integralmente per esteso, in tutto il percorso.
17 ) La firma (obbligatoria), completata se del caso dall’indirizzo del mittente, non deve contenere più di cinque parole.
18) I telegrammi MILIT di cui al presente Capitolo, oltre che dai privati, possono essere spediti anche dai Comandi di Distretto e dai Comandi di Stazione dei CC. RR., limitatamente però per i testi di cui ai precedenti commi 1), g), h) i). Il testo di detti tele grammi deve essere completato dalla premessa «per licenza straordinaria alt» , e seguito dalle indicazioni del grado e nome del Comandante del Distretto o della Stazione dei CC . RR . La tassa di detti telegrammi deve essere pagata all’atto della presentazione.
CAP. 2° MARCONIGRAMMI MIMAR.
1) I marconigrammi MIMAR costituiscono un’altra categoria di corrispondenze a testo libero, istituita per comunicazioni scambiate con le proprie famiglie e conoscenti in Italia, in Libia e nelle Isole italiane dell’Egeo, da tutti i militari di terra, di mare e dell’aria, di qualsiasi Arma o Corpo, nonché dal personale femminile della Croce Rossa, che si trovino comunque imbarcati (destinati a prestar servizio o viaggianti) sulle navi mercantili che effettuano viaggi tra l’Italia e una Colonia italiana (Libia , Eritrea, Somalia italiana e Isole italiane dell’Egeo) e viceversa, ovvero tra una Colonia italiana e un’altra Colonia italiana).
Tali marconigrammi non sono consentiti da e per il personale dell’equipaggio della nave, che appartiene al personale civile.
Sono inoltre ammessi come MIMAR i marconigrammi spediti alle proprie famiglie e conoscenti in Italia, nonché alle Autorità politiche delle provincie di emigrazione, tanto nel viaggio di andata quanto in quello di ritorno, dagli operai autorizzati a trasferirsi in Africa Orientale, a scopo di lavoro, dal Commissariato per le migrazioni e la colonizzazione interna. Per quanto riguarda tali corrispondenze in senso inverso (terra -bordo), queste sono consentite purché di risposta o in relazione a marconigrammi portanti la medesima qualifica MIMAR provenienti da bordo. Se del caso, gli uffici accettanti possono chiedere ai mittenti, per i debiti accertamenti, l’esibizione di questi ultimi marconigrammi.
2) I marconigrammi MIMAR sono ammessi alle condizioni seguenti :
a) Devono portare prima dell’indirizzo l’indicazione MIMAR, devono essere redatti in lingua italiana, e contenere esclusivamente notizie di carattere famigliare o amichevole.
b ) La tariffa è stabilita in L. 5 (compresa la tassa di ricevuta ) sino a undici parole, compresa l’indicazione MIMAR, più 50 centesimi per ogni parola oltre le undici.
c ) L’indirizzo dei marconigrammi per le navi, se diretti a militari, deve contenere, dopo l’indicazione MIMAR, solo il grado, nome e cognome del destinatario ovvero solo grado e cognome senz’altra indicazione, e infine il nome della nave e della stazione costiera di appoggio di Coltano Radio. Nei marconigramma per il personale femminile della Croce Rossa, l’indicazione del grado nel l’indirizzo è sostituita con l’indicazione «Crocerossina», e infine in quelli per gli operai nessuna indicazione specifica è richiesta nell’indirizzo .
Nei marconigrammi provenienti dalle navi l’indirizzo deve essere compilato secondo le norme ordinarie.
d) Nessun servizio speciale è ammesso .
e) I marconigrammi provenienti dalle navi per l’Italia possono eccezionalmente appoggiarsi ad altre stazioni costiere italiane, nel caso in cui il collegamento con Coltano non possa effettuarsi.
Quelli per la Libia e le Isole italiane dell’Egeo possono eccezionalmente appoggiarsi a stazioni costiere della Libia o delle Isole italiane dell’Egeo, rispettivamente, ovvero ad altra stazione costiera italiana, quando il collegamento con Coltano non possa effettuarsi, ovvero quando tale istradamento risulti più conveniente per quanto riguarda la celerità.
3) Gli uffici facciano presente ai mittenti che il viaggio delle navi dall’Italia per l’Africa Orientale ha la durata media di 7 giorni se diretto a Massaua, e di 15 giorni se diretto a Mogadiscio, e che i marconigrammi spediti dall’Italia oltre tali limiti di tempo, sono accettati con le debite riserve per quanto riguarda il recapito, che riesce pressoché impossibile quando i destinatari sono sbarcati a terra.”
Nel 1935 vigevano le stesse regole (nel 1936 vennero solo riproposte).
La censura fascista sui soldati che venivano destinati in Africa era ferrea.
Quando i militari arrivavano a destinazione (e per Massaua non ci mettevano 7 giorni, ma almeno 9) non potevano scrivere nelle missive che le cose non andavano per il verso giusto, e dovevano anche aggiungere frasi come “un bel giorno avremo la bella Vittoria”.
Lo stato effettivo delle cose poteva essere descritto ed inviato solo per via traversa: ad es. si affidava una missiva ad un commilitone che per qualche motivo tornasse in Italia e potesse spedire la stessa per via ordinaria (magari da Napoli) e non da un comando militare.
In queste missive che arrivavano pericolosamente a destinazione ed in quelle che venivano scritte sulle navi di trasporto (ove intuitivamente la censura non poteva pienamente operare se non per i telegrammi) i soldati davano istruzioni alle loro famiglie su che cosa scrivere se ci fossero stati dei problemi e su cosa si dovevano aspettare leggendo determinate frasi provenienti da Massaua o Mogadiscio, quando cioè i militi avevano raggiunto la loro destinazione.
Ad esempio nella intestazione delle lettere che si inviavano, una volta arrivati, si scriveva ”Cara moglie” se le cose andavano bene (ma non era quasi mai così), mentre se si usava il nome di battesimo le cose andavano male e dunque l’unica cosa certa per chi riceveva la lettera era che il mittente in quella data fosse ancora vivo e che le cose non andavano al meglio.
Ogni soldato ovviamente si industriava in un modo diverso. La Storia è dunque fatta di lettere posticce scritte con “codici” di cui non avremo mai la chiave.
Il marconigramma che presentiamo alla fine qui fu scritto dal sottotenente Luigi Schelotto a sua moglie Lena dal piroscafo Umbria.
Foto del Piroscafo Umbria autoaffondato nel 1940
Costò dieci volte una lettera ordinaria e aveva ovviamente un testo imposto.
La qualifica MIMAR che si legge riguardava appunto quello che il regime fascista indicava come un “testo libero” che di fatto era compilato come il telegramma MILIT, con le stesse frasi elencate nell’Ordine che abbiamo visto più sopra.
L’indicazione “Coltano radio” significava appunto che quel messaggio veniva indirizzato e smistato dal Centro di Coltano che Marconi aveva fondato nel 1905 vicino a Pisa (https://fondoambiente.it/luoghi/stazione-radiotelegrafica-guglielmo-marconi-a-coltano?ldc)
Da Pisa a Loano (SV) quel telegramma ci mise otto ore.
Se non ci fosse stato Marconi le famiglie dei soldati non avrebbero avuto tempestiva notizia dei loro cari.
Pensiamoci quando accendiamo il nostro PC e con un clic ci colleghiamo col mondo intero (almeno per ora).