L’eremita
Dipende che valore si dà alla vita…la mia vale poco per me e quindi non riesco a difendere quella degli altri…quando non si semina è difficile raccogliere…io ho lasciato che dentro di me crescessero le erbacce tanto che oramai non ci trovano più nemmeno gusto…almeno credo… sarebbe bello se alla fine abbandonassero il campo, ma non ci conto molto. La mia anima ha bisogno di respirare, anche se l’ossigeno che ho conosciuto è ormai solo un ricordo…sapeva di speranza…qualche boccata c’è stata un tempo…quando ero giovane e credevo di possedere qualcosa di indispensabile agli altri…ma forse anche allora, a ben vedere, ero solo un egoista mascherato.Ora vivo delle parole, come se fossero formule magiche che riaprono il tempo ed il destino, ma il dialogo alla fine è solo con me stesso…come se dovessi preservare un’impermeabile debolezza. Non ho mai steso le braccia nella convinzione assoluta che si sarebbero spezzate e non ho mai chiesto a Dio la forza: è più comodo e più facile rimanere inermi. Eppure le rondini si sono avvicinate senza timore…alcune se ne sono andate senza rimpianto o forse le ho fatte fuggire via…chissà, altre sono rimaste nella precarietà e nella disarmonia, e mi hanno trasformato in quel giardino che non so essere… quel giardino che forse non vedrò mai.
Abelardo
Il cielo aspetta sempre un sussulto e la terra giace in attesa…ogni cosa ha la sua funzione, la sua ragione di essere, e tu corri, corri senza ragione alcuna, fermati nel giardino che non riesci a vedere: è il più accogliente…sorridi alle tende di Abramo. Nel deserto, vedi, non ci sono case, ci sono solo tende e Dio ha dato ad un nomade le chiavi della Sua casa pur senza che una casa ci fosse…una tenda un giorno qui e l’altro là ha accolto Dio e la Sua Chiesa, un piccolo giardino itinerante senza fiori, né acqua, solo sabbia e calore sconvolgente… Abramo parlava con Dio ma restò sempre un pastore, Abramo era obbediente, Abramo sapeva che il Signore era con Lui, Abramo era un uomo del suo tempo e Dio non pretese che la fede.
L’eremita
Ma Abramo parlava con Dio.
Abelardo
E parlaci anche tu…chi te lo impedisce? Hai nel cuore le rondini che sono Sue ed attendono soltanto una tua parola, una carezza, un sorriso di condivisione della tua adorabile povertà…trasporta le rondini in ogni luogo e loro ci troveranno il tuo giardino che è poi quello di Dio…quello che ha sognato nella Sua lunga notte prima di cominciare a creare l’Universo.