Natale di vetro
Umile vetro
che contempla
Te che di luce
ti specchi.
Povero vetro
che s’infrange
in un “Eccomi”.
Come vetro,
io, senza destino
senza marcato profilo,
rifletto
il silenzio che
magnifica
la Tua anima
in me.
E madre
e vaso io fui.
Natività
Distratto lo Spirito
Si disperse in fango secco.
Così nacqui io assetato
impaurito dell’acqua,
gradito al silenzio
liquido che mi resta.
Giunta dal deserto
non avevi che paglia
secca, per amare
Vita e Verità.
Così crebbe la Salvezza
tra le mura trasparenti
del Tuo cuore
vaso e scodella
e cibo per Dio.