Nella cascata/Nel creato


Lago della Tinna

Nella cascata

Mischiati
al rumore
dell’acqua
sentiamo
spasmodiche
ali
sbriciolare
la terra.
Tu non sai
più a chi unirti
ed io vorrei
strapparti
al creato
come il piacere
fosse
in un senso.
Zufola
Pan
e sorride.

Caro Carlo, in questi giorni ho riflettuto tanto sulla tua lirica, pensando che in realtà non c’è davvero nulla che stabilisca legami più intimi se non il cercare Dio insieme. Credo che questo sia il cemento, il mastice di una coppia di sposi, i quali quando pregano entrano nella più profonda compartecipazione:sentendosi pregare rendono le loro anime trasparenti, come l’acqua della cascata, e condividono l’esperienza di Dio. Ti allego una foto da me scattata che mi pare sia significativa. Giulia

 alberi aggrovigliati

Nel creato

Goccia a goccia
Dafne divento
E braccia e gambe
Sono radici e rami tuoi.
Tenace edera
Sto avvinghiata
Al tuo presente
E vivi in me
Come un sussulto
Con lo stupore di Dio
Che in solitudine
Si specchia nella
Sua bellezza.

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

40 pensieri riguardo “Nella cascata/Nel creato”

  1. e adesso aspettiamo Abelardo…ringrazio Furio per essere intervenuto:mancava giusto il suo taglio professionale ed il puzzle è completato. Non credo si possa desiderare di più da un post! Siamo davvero un’equipe forte! Buona serata a tutti, amici!

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  2. Carissimi…mi inchino! Siete riusciti ad unire scienza e letteratura, entrambe all’unisono guardano a Dio! Ne è venuto fuori davvero qualcosa di straordinario! Guardate come può cambiare il colore della giornata quando si hanno amici così “intimi” con i quali colloquiare! Grazie a tutti. Paolo

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  3. …e comunque una sessualità vissuta così come l’hanno descritta Carlo e Giulia e come ve ne ho parlato io è una cosa non molto frequente, che viene vissuta tra persone che hanno una particolare affinità spirituale, condividono grandi ideali, hanno uguali pilastri di vita ed una sintonia passionale ed erotica assai unica! Ma si può, è per tutti possibile raggiungere una appagante vita sessuale col proprio coniuge unita ad un cammino spirituale:la strada è assai dura, ma la fiducia e la fede sono fondamentali per un’unione solida e duratura. Non è stato facile neppure per me! La migliore serata per voi tutti. Furio

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  4. Ma il senso del rapporto sessuale non si riduce solo a questo. Contiene anche una dimensione spirituale che è quella così tenecemente ricercata da Giulia che ne ha esplicitato il senso più vero ed autentico. Dio è amore! Attraverso il rapporto sessuale che è l’atto d’amore vero più completo noi entriamo nella vita stessa di Dio (la seconda lirica è chiara su questo!) Il rapporto sessuale è un atto che unisce, UNISCE, due persone grazie ad un terzo elemento:il loro amore, il tutto in un’unità perfetta, lasciando comunque le persone distinte. La trinità consiste in tre persone unite dall’amore: con il rapporto sessuale noi entriamo senza dubbio nella stessa vita di Dio trinità. Perciò il rapporto sessuale è l’atto di preghiera più importante e ripetuto nella vita di coppia. Infine col rapporto sessuale ci diamo e riceviamo reciprocamente i nostri corpi. Questo evoca comunque la comunione eucaristica nel corso della quale riceviamo il Corpo di Cristo. In genere non si vede nel rapporto sessuale che un’unione fisica che termina quando si raggiunge il massimo del piacere. Qui sopra voi dite di no! Considerato con gli occhi della fede il rapporto sessuale è un linguaggio d’amore attraverso il quale gli amanti si donano vicendevolmente in verità tutto il lor essere e facendolo entrano nell’essenza stessa della vita di Dio, vale a dire l’amore. Io in poesia non ero mai riuscito a trovare nulla del genere! Chiedo perdono per la prolissità, ma mi sembrava importante per valorizzare le vostre parole assai sentite, i versi e la lettera che sono davvero un capolavoro di umanità. Una buona serata a tutti e grazie per l’accoglienza. Furio

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  5. Devo ancora dire che il rapporto sesssuale è un linguaggio di gratitudine molto espressivo. Attraverso di esso possiamo dire a chi amiamo:”Grazie di essere stato con me ieri, di essere con me oggi e di essere, spero, con me domani”. Come sarebbe bello vedere due coniugi che si ringraziano! E’ il gesto di maggior tenerezza che si possa compiere dopo l’amore. E poi va anche detto che il rapporto sessuale è un linguaggio di vita che si ripete, nel senso che è una conferma dell’identità personale, dell’identità sessuale. Della riconciliazione (quante volte dopo una discussione facciamo l’amore per dare conferma che nulla è cambiato nei nostri sentimenti!) dellla speranza, della ragione di vivere, della gratitudine. Esso è capace di tutti questi significati e di altri ancora che sono garanzie di fedeltà reciprocamente scambiate. Capita che ne nasca una nuova vita. Il rapporto sessuale dà sempre vita alla coppia e talvolta crea anche una VITA NUOVA. (CONTINUO)

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  6. Buonasera a tutta questa grande famiglia, mi chiamo Furio e sono un collega di Alessandra Risso che oggi con tanto entusiasmo mi ha mostrato questo “coso”, il blog, di cui a stento sapevo l’esistenza e devo dire che questo mi ha particolarmente colpito per la ricchezza dei testi pubblicati e lo spessore dei commenti che li accompagnano. Sono psichiatra e la tematica trattata mi è molto familiare quindi pensavo di dare il mio contributo a questa splendida pagina su cui scrive gente tanto in gamba. Vi parlerò da medico perchè questo sono e solo questo so fare ma prima devo complimentarmi con gli autori perchè hanno davvero fatto un capolavoro con questa pagina virtuale trattando con estrema delicatezza e autenticità il tema della sessualità. Il rapporto sessuale è il linguaggio d’amore del corpo. Attraverso la qualità del piacere e dei sensi i due amanti creano un linguaggio d’amore, si parlano con il corpo e si valorizzano a vicenda. Innanzitutto nel piacere sessuale si manifestano l’uno all’altra. Questo significa che per ciascuno dei due l’altro è la persona più importante del mondo, quella a cui accorda tutta la sua fiducia e tutta la sua stima. Nel rapporto sessuale si dicono vicendevolmente:”Ti riconosco, ti desidero, tistimo” ed in tal modo manifestano reciprocamente la loro personalità. Ma bisogna anche aggiungere che durante il rapporto sessuale l’uomo dà alla donna la pienezza della sua femminilità e la donna dona all’uomo quella sensazione della sua piena mascolinità. I questo modo essi si confermano reciprocamente nella loro identità sessuale. Inoltre tutti noi abbiamo bisogno di dare un senso alla nostra vita ed uno dei momenti della nostra vita più carichi di significato è quando il nostro coniuge ci chiede di fare l’amore. E’ il momento che riassume il senso plenario della fedeltà dell’amore, quello in cui ci sentiamo desiderati proprio per noi stessi. Il rapporto sessuale diventa allora linguaggio di speranza. (continuo)

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  7. Qui in Irlanda c’é una scogliera di centocinquanta metri a picco sul mare e ció che la rende unica é che la roccia ad un certo punto si fa terrazzo cosí che, strisciando fino al bordo si puó guardare l’abisso…é un’esperienza straordinaria, il vento spinge il viso verso l’alto mentre lo sguardo si perse nell’onda che si infrange, si perde nella pura potenza…e si é straordinariamente attratti, come se si potesse lasciarsi andare con la consapevolezza che il vento ci sostiene fino ad unirci con il mare, si diventa cascata, pura energia.
    Vorrei diventare cascata insieme a mio marito, e per me significa amare insieme Dio, significa arrivare a fare l’amore per poi pregare insieme o pregare insieme e poi fare l’amore…per ora non é quello che stó vivendo, il mio cammino spirituale é abbastanza solitario, ovviamente senza contare tutti voi…il cammino é ancora lungo ma prima o poi so che i nostri fiumi si uniranno perché il flusso ci porta verso il mare, perché i momenti che viviamo insieme troveranno una risposta nelle radici che stiamo formando seppur inconsciamente.
    Siete davvero persone speciali, tutti quanti, che Dio vi benedica e protegge sempre

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  8. Il senso di tutto il dialogo è questo: i coniugi realizzano l’immagine (povera ed imperfetta ) di Dio impegnandosi tra loro in un amore che abbia le stesse qualità dell’amore di Dio. Un amore gratuito che si dona all’altro non perchè sia meritevole, simpatico, piacevole, ma solo per il motivo che l’altro ha bisogno di essere amato; un amore fecondo non solo biologicamente; fedele non solo sessualmente; un amore che dall’amore particolare dei due diventa amore che si riversa su ogni uomo. E mi pare che abbiamo sviscerato davvero l’impensabile su questa straordinaria pagina di vita!

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  9. Beh, in questa linea di riflessione la sessualità fa di certo parte della bontà di tutta la creazione ed è parte della nostra realtà terrena. Ci si potrebbe allora chiedere come entra dio in questa visione. Dio ne fa parte perchè è Lui che dona il piacere, la gioia (il Dio di Giulia se ne compiace infatti!) il senso di compiutezza che troviamo in ogni rapporto, fino a più intimo, con la persona amata: è suo dono gratuito il mondo nel quale l’uomo si può sentire appagato e felice

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  10. si parla di creato e tutta la creazione di Dio “è cosa buona”, così per sei volte ce lo ripete l’incipit della Genesi. L’uomo avverte dentro di sè un propotente richiamo alla felicità e tutta la filosofia ellenistica tenta di soddisfare questa esigenza. L’uomo sente da sempre di esistere non per la sofferenza ma nella la gioia. Anche se il male ed il dolore esistono essi non cancellano la bontà di fondo della vita. E così sentiamo che il mondo che ci circonda è bello, buono e armonico. Chi non è cristiano può far dipendere tutto ciò dal fato, dal caso, dalla fortuna;per il credente essa, questa bellezza, risale a Dio, un Dio chevuol essere presente ai bisogni dell’uomo perchè nella creazione dona all’uomo tutte le cose buone che sono parte integrante della sua esistenza. L’ultimo dono che completa questo stato di felicità dell’uomo è la donna (potremmo invertire i termini uomo/donna!). Che significa ciò? La sessualità, l’eros, l’unione dell’uomo e della donna fanno parte della creazione e come tutta la creazione è buona! La creazione non è completa fino a quando anche questo dono si aggiunge a tutti gli altri doni di Dio.

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  11. mi ha colpito il termine compartecipazione:credo che si realizzi quando due persone tendono verso un’unità costruita sull’amore di Dio per l’uomo; questa unità è elemento fondante di ogni rapporto umano, ma di sicuro ha una delle sue più alte espressioni nel rapporto di coppia. Di fatto è la comunione che si crea tra due anime in ascolto del Signore. Ma quanti bei posti ci sono dalle vostre parti. Buon lavoro e …è davvvero un bel post! Mario

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  12. capita a noi scout di andare spesso in montagna ed allora lì il contatto col divino è più facile: di certo quando sei in cima a una montagna o seduti sotto un cielo stellato ci si sente parte di quel creato che nelle vostre foto è così eloquentemente rappresentato e viene più facile instaurare un contatto intimo di relazione con chi abbiamo accanto. Carlotta

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  13. perdonate ancora un intervento! Questo post mi ha suscitato anche una considerazione sulla comunicazione. Una delle modalità comunicative è quella corporea e l’atto sessuale diventa totale comunicazione quando è un gesto d’amore, espressione fisica dell’unità della coppia. Allora sì che esso è espressione totale della Bellezza di cui giorni fa ci ha parlato Abelardo

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  14. ed a questo acuto commento aggiungerei però un particolare che credo stia molto a cuore ai due autori:loro stanno dicendo che l’atto sessuale acquista valore nell’ampio contesto di tanti gesti d’amore. Anche il silenzio talora è amore, anche la rinuncia tante volte è un atto d’amore:la relazione intima è un qualcosa di così personale che solo i due attori chiamati in causa possono instaurare, essa è fatta di piccole cose, di attenzione che fanno poi dell’amore di coppia di cui si parla nella lettera una relazione che per sua natura è intrinsecamente feconda

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  15. Ma in fondo che cos’è l’atto sessuale se non un riconoscere nell’altro quel Dio che ha voluto la nostra unione? i vostri versi parlano di un’unione in mezzo alla natura, potrebbe quasi essere un qualcosa di ferino, se non aveste spiegato il senso del dialogo. Credo che la sessualità sia ricchezza e credo che sia altro dalla genitalità che non esaurisce l’espressione della sessualità di una persona. Paola

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  16. vorrei ringraziarvi perchè siete due persone pulite, pulite dentro, perchè cercate Dio e quando lo trovate o quando lo perdete scrivete per condividere le gioie e le sconfitte consapevoli che insieme possiamo rendere tutti il cammino più leggero. Un abbraccio. Filippo

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  17. mi colpisce questo concetto di progettualità e credo che il cercare Dio insieme sia sicuramente frutto della consapevolezza di avere dinanzi un progetto da portare a termine, uno scopo da raggiungere, una Verità a cui arrivare, una risposta forse che già in coppia possiamo donarci con la speranza della preghiera. Pan sorride, ma sono sicura che Dio guarda a quei due amanti come se avesse apperna forgiato con le Sue mani Adamo ed Eva:c’è una libertà dei sensi incredibile nei vostri versi, come se aveste voluto farci toccare carne e terra e farci alzare gli occhi al Cielo e allo spirito. Rossana

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  18. ho pensato al presente e poi alle radici e ai rami e sono giunta alla conclusione che quest’ultimi sono poi il passato ed il futuro…come se il tempo scandisse un’unione perenne, una relazione che vivi oggi ma che ha radici nel passato ed è proiettata nel futuro:c’è tanta progettualità. Marta

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  19. E vivi in me come un sussulto…perchè è lo stupore quello che mi ridesta i sensi, il corpo, il tuo corpo è in realtà la riproduzione in piccolo della natura stessa che ci circonda, è come se l’oggetto del mio amore fosse una miniatura del creato…come non perdersi in essa? Salvatore

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  20. tu non sai più a chi unirti…perchè in realtà è così, non sai più se sei tu o l’altro, se sei terra e muschio o acqua che scorre, non sai se sei vivo o sogni, sai solo che avverti la Presenza, vera dentro di te, quel sussulto e non puoi che esser grato alla vita per il fatto che anche solo per pochi istanti sei stato davvero felice! Salvatore

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  21. l’immanenza di essere avvinghiata al tuo presente, il vivere il nunc, quasi fosse una filosofia orientale, il godere la stasi dell’attimo, l’unione di adesso…da morti avremo l’eternità a colmare il nostro tempo, da vivi abbiamo l’opportunità di riconoscere Dio ora. Ora!!! Staordinariamente bello il post! Complimenti. Enrica F.

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  22. Essere umani è sempre un filo tenue, in quanto sappiamo così poco su come ESSERE:in questo corpo, su questa terra come esere autenticamente maschio e femina, come essere pienamente vivi? Le relazioni intime, più di ogni altra area della nostra vita, ci fanno sentire la vulnerabilità di queste vicende umane, di questa storia, la nostra storia, quella di cui parlava Emilio, e quindi ci spingono a esplorare più profondamente chi siamo. Il grande privilegio è quello di incontrare sul nostro cammino persone con le quali stringere un rapporto di intimità, nel quale poter crescere autenticamente come uomini e donne. Finchè non saremo disposti a esplorare l’ignoto in noi stessi, nell’altro e nella nostra relazione, non potremmo andare molto lontano sul sentiero dell’amore.

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  23. Le relazioni intime ci costringono ad affrontare tutte le tematiche cruciali dell’esistenza umana: la nostra storia familiare, la nostra dinamica personale, le domande su chi siamo, coome comunichiamo, come trattare i nostri sentimenti, come lasciar scorrere l’amore in noi, come essere impegnati, come lasciar andare e come arrendersi. Se la relazione è difficile è perchè essere umani è difficile: Allora val la pena di chiedere insieme una mano a Quello di lassù anche se ci pare ci rivolgerci ad un mistero grande che lì per lì non è in grado di rispondere

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  24. ancora una cosa: credo che rispetto ai tempi passati la relazione tra uomo e donna sia fortunatamente cambiata. Una volta raramente essi si guardavano negli occhi come esseri interi, prescindendo da ruoli e stereotipi e si viveva insieme senza sviluppare molta intimità personale. Al giorno d’oggi per fortuna siamo in molti a voler cercare col compagno un tipo di relazione più piena:mentale, emotiva, sessuale ed anche spirituale. Ciò significa sviluppare un livello totalmente nuovo di intimità esplorando e coltivando le parti di noi non realizzate, dentro e attraverso la relazione con la persona che amiamo. Ecco, mi pare che il senso della lettera di Giulia possa essere inteso in tal modo. Perdonate il pistolotto, ma l’argomento è “intrigante”.

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  25. la trasparenza dell’anima è un qualcosa che non avevo mai associato alla cascata, ma l’immagine mi piace perchè è in divenire, l’anima è qualcosa che va alla ricerca della verità, ha bisogno di riconoscersi nella fonte da cui proviene e solo la sua trasparenza potrà un giorno portarla a godere delle sue stesse origini. Era un po’ che non venivo a farvi visita e sono proprio felice di questo bellissimo post che riempie la mia giornata. Un abbraccio. Maria

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  26. Pan sembra quasi un satiro! Caro professore, io credo che qui Dio si cali verso l’uomo e contemporameamente l’uomo si innalzi:mi pare che nelle due liriche ci sia un forte dinamismo affinchè avvenga in sostanza un incontro, una relazione con l’umano e col divino, una relazione che ci trasforma, ci migliora, pur rimanendo nei nostri confini umani, pur facendo i conti con la caducità che ci è propria, ci migliora…e questo è importante se vogliamo progredire e lasciare questo mondo meglio di come l’abbiamo trovato. Un abbraccio a tutti da me e Carlotta. Federico

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  27. Che fotografie splendide…quella dell’albero mi fa pensare ad una scultura del Bernini e mi dico che in fondo l’uomo non ha poi inventato nulla:è già tutto in natura, la bellezza, la Bellezza è già parte di noi, intorno a noi, e noi uomini tentiamo in mille modi di concretizzare ciò che i nostri sensi percepiscono. Questa è l’arte ed il miglior capolavoro di Dio è forse l’uomo che per tutta la sua esistenza tende gradualmente a Lui e lo fa aggrappandosi alle infinite espressioni che il suo corpo e la sua immaginazione dispone. La bellezza scatena, genera forme d’arte, la contemplazione della bellezza ci porta pure a quella voglia di possedere l’oggetto che contempliamo…Michelangelo infatti gridò:”Perchè non parli?”. … E Dio parla, sempre e c’è chi riesce a percepirlo non solo con lo spirito ma anche con lA CARNE, CHI PARTE DAI SUOI SENSI, DA UN PIACERE PER GIUNGERE ALL’ASSOLUTO:è UN CAMMINO LUNGO, MA è UN CAMMINO, altrimenti che vita sarebbe? Procediamo per tentativi, cadiamo, ci rialziamo, ma la tensione è là, a quella verità che sempre ci sembra irraggiungibile, che concretizziamo in un corpo da amare, che ci sfugge di mano come uno spasimo quando vorremmo rimanere avvinghiati ad essa per l’eternità. E’ un bellissimo post, veramente i sensi si accendono e lo spirito esulta! Buon lavoro a tutti. Ale

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  28. Mai è accaduto prima d’ora che il rapporto uomo/donna ci obbligasse a guardare a noi stessi e reciprocamente con tanta onestà e consapevolezza. Riuscire oggi a mantenere un’unione viva con il proprio coniuge è una sfida a liberarci dalle vecchie abitudini e cecità per sviluppare tutta la nostra gamma umana di energie, sensibilità e profondità. Nel passato chi voleva approfondire i grandi misteri della vita si chiudeva in un eremo o in un monastero, ma per molti di noi il rapporto tra uomo e donna è il nuovo deserto che ci mette faccia a faccia con i nostri dei e i nostri demoni. Alberto

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  29. ah…le metamorfosi di Ovidio:questo dio, questo Apollo che con nemesi punisce Dafne! Come si riscatta qui Dafne, che bel senso ha la sua metamorfosi, un trasmutarsi nell’amato, un non riconoscere più se stessa dall’altro:è Dio che si cala dall’alto e partecipa alla gioia umana o è l’uomo che si innalza e partecipa della bellezza divina?

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  30. io avverto una forte sensualità, in questi termini:questo post risveglia i sensi, li accende e le immagini e le parole, i suoni che esse riecheggiano ci fanno percepire col tatto e con l’olfatto certe superfici, certi odori tipici di alcuni ambienti.Sembra di essere davvero sotto la cascata, lì al centro di un creato, dove l’uomo si confonde con Dio, dove il trascendente forse non è mai stato così a portata di mano. Costanza

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  31. solo due parole e anche io mi riprometto di tornare a farvi visita domani. Penso all’ultimo post dell’Eremita e penso che di fatto la bellezza e la Bellezza siano la stessa cosa, non credo siano tanto distinguibili l’una dall’Altra. Non c’è nulla di più puro che contemplare il corpo, il volto, gli occhi di chi amiamo ed il desiderare questa bellezza è quanto di più umano ci possa essere perchè è in realtà desiderare qualcosa, qualcuno che ci possa avvicinare col suo amore a Dio. Carlo è più carnale, maschio, vorrebbe strappare, posseder. Giulia è ascetica quasi, scinde carne e spirito per poi fondere carne e spirito in un tuttuno, in quella bellezza di cui Dio si compiace perchè Egli si riflette in essa. Diverso è il modo di vivere la sessualità tra uomini e donne:le donne ricercano l’Amore e vogliono unirsi a questo, a questo si donano e per questo si sacrificano, Gli uomini sono più istintivi e strappano, strappano il piacere, ma il senso è l’Amore, il dono di sè! Questo dualismo quando trova la vera armonia si trasforma in quell’unione che così efficacemente viene cantata nella lirica di Giulia ed allora l’unione diventa qualcosa di sacrale, l’atto d’amore un gesto di gratuità e di fiducia, di abbandono…si parte da questa carne per arrivare allo spirito! Buonanotte a tutti. Paolo

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  32. mi trovo d’accordo con Marta sulla genesi del post…vorrei spendere due parole sulla lettera di Giulia, su quella grande verità che io come sacerdote non posso che avvallare: il cercare Dio insieme è davvero un’esperienza straordinaria e di incomparabile bellezza. Ora io amo molto L’eremita, ma devo anche sottolineare che il cammino che fanno due sposi è qualcosa di fecondo e arricchente…senza nulla togliere a chi scelglie di vivere in un eremo:la preghiera in due è senza dubbio un momento di immensa unione col Creatore, un momento in cui uomo e donna dicono “Signore, io sono qui, noi siamo qui, Ti cerchiamo, Ti vogliamo vicino come compagno di viaggio…” E’ un momento in cui ci si sente particolarmente amati dal Padre e da tale Amore si trae la forza per andare avanti. E’ veramente il cemento della casa costruita sulla roccia! E’ il senso vero e grande della famiglia! Filippo

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  33. che bello quest’albero che si avvinghia ad un altro albero, queste radici, questi rami che si intrecciano, si uniscono fino a formare un unico tronco, nodoso, contorto, ma uno solo…perchè volerti strappare al creato? E’ così bello unirci nel creato, è così immensa la gioia di poter partecipare del mistero della natura! La natura si svela agli occhi di chi cammina goccia a goccia, poco per volta…non bisogna essere voraci, ma attendere l’arrivo di una farfalla, il fruscio di una lucertola, lo scatto di un cervo, il verso di una marmotta…così anche i due amanti si scoprono poco alla volta e nell’unione trovano un senso alla loro esistenza. Riccardo

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  34. lascio un commento afreddo e torno domani con più calma dopo aver riflettuto:troppe cose da dire ci sono su questo post! La prima che mi viene in mente è questa: dopo l’amore c’è chi prega…perchè sente dentro che un miracolo ha preso vita, un mistero l’avvolge, quella pace che ti fa sentire in armonia col creato. Dopo l’amore c’è chi prega per ringraziare Dio del dono grande di cui è oggetto, per gridare sottovoce il suo grazie alla vita e correre a dispensarne un po’ a mani piene. Questo è il primo pensiero, forse un po’ strambo per essere mio, ma di sicuro autentico e sentito! … goccia a goccia!…vuol dire tanto questo goccia a goccia! Buonanotte a tutti. Carlo

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  35. braccia e gambe sono radici e rami tuoi…quando l’unione è unione non distingui più l’uomo dalla donna, non distingui più di chi sono le gambe e di chi le braccia…un corpo solo, un’anima sola, quel panismo di cui D’Annunzio tanto si compiaceva acquista un valore più alto, viene qui in questi versi nobilitato e Pan e Dafne sono solo richiami mitologici per giungere dal profano al sacro e fare dell’amore tra uomo e donna l’acmè dell’Amore di Dio per ciascuno dei Suoi figli. Questa è la Bellezza…la Bellezza è anche qualcosa di carnale…del resto Cristo si è fatto carne, no? E noi siamo fatti di spirito e carne…Giulia la sente molto la carne, la sente come la sente Carlo, ma ne fa forse uno strumento per arricchire lo spirito… E ci riesce! Alla fine c’è unione anche tra carne e spirito…ed è gioia vera. Che belle foto!! Complimenti vivissimi! Nicola P.

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  36. mi pare che la parola chiave sia UNIONE, unione tra Dio e l’uomo, tra uomo e donna, tra uomo e creato…neppure Dio può stare in solitudine e ha comunque bisogno di specchiarsi nella bellezza…e che cos’è la bellezza se non uomo e donna che si amano? E’ la sintesi del creato questa unione, è il futuro del creato, radici e rami, è il sussulto che sentiamo nel grembo, l’avvinghiarsi delle gambe alle gambe, il piacere di essere parte di un progetto d’Amore, un unico progetto di armonia e amore…nessuno strappo, ma unione! Il segreto sta tutto lì! Molto acuto e profondo questo post…anche io tornerò ancora. Tiziana

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  37. io davvero non so da che parte cominciare…ci sono mille spunti che mi offrite e di cui vorrei parlare…magari interverrò a più riprese. La prima considerazione che vorrei fare è sulla dinamica del post:è bello vedere concretamente come nasce un vostro post, bello capire che una replica non nasce mai a caso, ma è davvero una replica, davvero è una risposta a quei determinati versi…non c’è nulla di già precostruito, ma voi veramente fate un cammino e ci rendete partecipi delle difficoltà che una tale strada può presentare, ma anche delle gioie che può offrire il confrontarsi. In un mondo di plastica e preconfezionato offrite a noi uno spiraglio di autenticità…e questo mi dona la speranza che qualcosa nel mio piccolo posso cambiare anche io! Torno presto! Buonanotte. Marta

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  38. la prima cosa che mi colpisce sono le immagini, soltanto quelle già mi portano all’interno del mistero del creato, mi fanno sentire piccolo e grande allo stesso tempo, fortunato perchè da uomo posso godere di simili spettacoli e desiderare anche io di sbriciolarmi come la terra, di tramutarmi goccia a goccia in un albero e sentire quella linfa vitale che è la stessa che Dio ha voluto scorresse nelle vene di tutto il Suo creato. C’è qualcosa di carnale, di fisico in questi versi che viene sublimato, il senso del matrimonio, dell’unione tra gli sposi che viene celebrata con la gioia di due creature che fanno con il loro amarsi la gioia di Dio stesso…ed una gran sensazione di pace scende lenta nel cuore. Grazie amici miei per questa buonanotte così dolce che mi avete donato. Emilio

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