Il pianista/Melodia


Il pianista

Chini lo sguardo
sul mio corpo
d’ebano e avorio.
Ritmiche
le dita
sfiorano
un sussulto
di pelle
vibrante
di quella eterna
melodia
che tu senti
solo dentro te.
Sempre
nel silenzio
dell’anima
nasce
una carezza.

il mio pianoforte2
Melodia

In fondo all’aria
confondo
il bianco col nero.
Vorrei fossi istantanea
come il silenzio.

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

93 pensieri riguardo “Il pianista/Melodia”

  1. è vero…l’ascolto nonmai una cosa semplice, ma è in casa che si inizia ad ascoltare musica, ma sempre in casa si inizia ad ascoltare l’altro, l’altro in tutte le sue manifestazioni, e si inizia ad ascoltare la Parola…Bellissimo e arricchente post!
    E’ stata una piacevolissima lunga ed edificante lettura.
    Nicola P.

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  2. che bellissimo excursus ne è venuto fuori…penso a quanto noi genitori abbiamo di responsabilità nell’insegnare ad ascoltare e ad amare la musica ai nostri figli…l’ascolto non è mai una cosa semplice!

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  3. I musicisti del Novecento sperimentano forme compositive sempre più elaborate e difficili, creando così vere spaccature tra musica del passato e musica contemporanea. Non ci sono più tendenze in cui gli artisti si riconoscono, ma un pullulare di stili compositivi tra loro anche contrastanti. Basta pensare a Ravel, a Stravinskij, a Gershwin

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  4. Alla fine dell’Ottocento la musica subisce un’ulteriore evoluzione. Ha grande affermazione il balletto che io amo moltissimo e proprio in questo ambito i compositori scrivono grandissimi capolavori. Ricordiamo Bizet, Ciaikovskij, Puccini…

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  5. il notturno ha infatti un carattere intimista ed eseguito esclusivamente per pianoforte. Il maggior musicista che si è cimentato in questo genere è stato Chopin:grazie al suo animo di poeta e sognatore egli eleva questa forma musicale a vette altissime.
    Ed ancora una volta poesia e musica si trovano ad andare a braccetto!

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  6. è il momento del notturno:la luna, l’oscurità e tutto il mondo misterioso della notte suscitano nell’artista romantico un fascino particolare. Nella notte l’artista ascolta il suo animo e ascoltando la voce del sentimento trae ispirazione per le sue opere. Marta

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  7. il musicista romantico cambia completamente il suo modo di fare musica rispetto al passato:per lui la musica deve descrivere la sua anima, il suo mondo interiore…ha tanto del musicista romantico il protagonista immaginario di questo post. Pertando egli segue l’ispirazione adattando gli schemi del passato alla propria sensibilità. I temi delle composizioni diventano molto diversi tra loro, per creare maggior contrasto all’interno del brano (che poi è la tecnica che non di rado utilizzano anche Carlo e Giulia per i post).

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  8. con il classicismo c’è un ritorno all’armonia. Al clavicembalo si sostituisce il pianoforte. Nasce la sinfonia ed è il momento di Haydn, Mozart e Beethoven

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  9. in epoca barocca si dà vita a nuove forme di musica come il melodramma, il concerto grosso e solista, la sonata. Si inventano nuovi strumenti musicali e si perfezionano quelli già esistenti e a poco a poco si favorisce lo sviluppo dell’orchestra.

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  10. nel Rinascimento la musica acquista una funzione di primo piano nella vita quotidiana e nelle cerimonie sacre e profane. Nella musica sacra la messa è la forma più prestigiosa perchè accompagna la celebrazione eucaristica. Ma nelle corti ha grande sviluppo anche la musica profana che accompagna feste e danze:nasce il madrigale!

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  11. con la nascita del canto polifonico la musica sacra diventa più complessa e meno accessibile ai fedeli…così poco per volta nasce la lauda in lingua volgare:poesia, preghiera e musica sono un tutt’uno!

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  12. la musica nel medioevo ha un aspetto sacro ed uno profano. basta pensare al canto gregoriano che nasce spontaneo dalle preghiere ed il ritmo segue l’andamento della recitazione del testo che è in latino. I canti non erano accompagnati da musica quasi per non distrare l’attenzione dei fedeli dalla preghiera stessa. Si creava un’atmosfera profondamente spirituale. Patrizia

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  13. Il mondo romano fu assai influenzato da quello greco:la musica tuttavia non godeva di grande considerazione e serviva soprattutto a scopo di intrattenimento o militari. Gli strumenti più usati erano il corno, la tuba, il flauto di Pan, la lira e la cetra

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  14. E anche dal punto di vista scientifico la musica fu oggetto di interesse presso i Greci:Pitagora studiò ad esempio in modo approfondito i fenomeni acustici. Credo che davvero molto della nostra musica lo dobbiamo ancora una volta alla civiltà greca.
    Che bello questo post!
    Carlotta

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  15. Ci sono giunti alcuni scritti teorici che ci spiegano come era organizzato il linguaggio musicale dei Greci:era basato su un sistema di melodie concepite ciascuna per una circostanza particolare, per esprimere, gioia, dolore, incitamento alla guerra…questi non sono altro che i metri che si usano nella elegia e nella lirica.
    La parola musikè indicava anche un insieme di canto, danza e musica. Omero declamava i suoi versi servendosi della lira.
    Anche nelle rappresentazioni teatrali compariva la musica e nella tragedia il coro aveva la funzione del narratore

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  16. Non a caso i almi sono un’importante testimonianza di come la musica fosse presente nelle celebrazioni religiose. Questi canti furono in parte utilizzati durante le prime funzioni religiose cristiane diventando così patrimonio della nostra civiltà

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  17. Per gli Ebrei la musica aveva grande importanza nell’ambito religioso. La Bibbia racconta infatti molte situazioni dove la musica è protagonista. Ad esempio racconta di come le mura di Gerico fossero cadute al suono delle trombe o come Davide rallegrasse il re Saul con il suono della sua arpa

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  18. Per gli atichi Assiri e Babilonesi la musica veniva usata nei riti religiosi e i musicisti godevano di una certa importanza nella socità, tanto è vero che essi erano gli unici che non venivano sacrificati quando un popolo conquistava la città. Molti documenti testimoniano l’uso dell’arpa, della lira (che qualcuno stamane ha citato nel suo commento), del tamburo e dei cimbali

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  19. E’ davvero con commozione che leggo le tracce di tutti questi ragazzi e li ringrazio per il loro prezioso contributo.
    Della musica presso i popoli antichi non ci è giunto alcun documento scritto e questo è davvero un peccato. La scrittura musicale per quel che ne sappiamo fu inventata solo nel Medioevo. Non possiamo quindi ascoltare le musiche degli antichi, possiamo immaginarle e provare a ricostruirle, un po’ grazie al verso, alla metrica usata in poesia e un po’ grazie alle raffigurazioni degli strumenti musicali che servivano per produrla.

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  20. la musica mi ha sempre fatto pensare a quanto sono piccolo, mi sento molto insignificnte dinanzi alla grandezza di certi mosri della musica.. Ed è impressionante per me pensare che un uomo, un mio simile, possa creare tanta meraviglia con la grazia del suo talento e delle sue dita. fabio

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  21. la musica è poesia…o forse è la poesia ad essere musica…non so, leggendovi non riesco a distinguere i confini dell’una e dell’altra forma artistica! Costanza

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  22. La musica, o meglio, la passione per la musica é quanto di piú prezioso (dopo la vita stessa) i miei genitori mi abbiano donato, é attraverso la loro passione che ho imparato ad amarla e, attraverso essa, ad amare la mia gioia e la mia tristezza. La musica é vita, é movimento ed inizia con il battito del cuore, come inizia la vita stessa, attraverso essa riesco a volare e non mi servono neppure le ali, basta chiudere gli occhi.
    Che noi abbiamo imparato ad amarla o meno, fa parte di noi, delle nostre radici, é la musica che ha radunato gli uomini intorno ad un fuoco e ha sfamato le loro anime legandole nel ritmo vorticoso della passione. Alberta

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  23. La musica è qualcosa di cui molti si innamorano, altri la amano. Per i primi la musica fa esistere, per i secondi fa vivere. Io appartengo al secondo gruppo, ascoltando la musica esisto, un accordo mi ridà speranza, mi fanno esistere quando mi immergo completamente in un testo di Guccini o in una sinfonia di Beethoven. La pelle davvero vibra e l’anima mi fa avvertire che intorno e dentro me c’è qualcosa di eterno…e intorno tutto tace. Alberto

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  24. La musica ti eleva. Ti porta in alto dal basso delle tue tenebre. Con un acuto si può arrivare all’infinito e suonando uno strumento puòi davvero toccare l’eterno. Marta

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  25. Musica come vibrazione, come sussulto. e’ la melodia che entra dentro te e si fa silenzio. Un ossimoro per esprimere l’armonia interiore che la musica sa donare. Per me la musica è soprattutto una carezza, un gesto dolce che scaccia la malinconia. Emanuela

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  26. La musica è vita…Ogni volta che ascolti una melodia la magia della musica entra dentro di te e si impossessa della tua anima. La musica ti rapisce e ti porta nel tsuo mondo, nel quale chiunque può divenire chiunque. La musica tira fuori il fanciullino che è dentro l’artista, le note lo trasportano al di là della realtà…e sogni. Carlo

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  27. La usica è lo specchio di ogni persona, di ogni tempo, ma soprattutto di ogni sentimento. Ogni persona percepisce sensazioni diverse che possono essere profonde o meno. Il silenzio dell’anima si arricchisce di suoni diversi che distinguono ogni parte del corpo e aiutano a pensare, a sentire a conoscere…guglielmo

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  28. Per me la musica è un modo intero, ti apre amozioni che non sapevi di avere. Ascoltando musica riesco a percepire sentimenti che mi accomunano a chi ha scritto il brano. Per me è molto importante, non potrei immaginare una vita senza musica. Ne ascolto moltissima, per trovare in ogni melodia una scintilla che l’ha creata e nella quale mi riconosco. Federica

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  29. La musica fa parte di ognuno di noi. E’ bella perchè quando sei triste ha il potere di portarti in un’altra dimensione, altrove dalla tua tristezza e dentro di te rimane solo l’eco dolce di una melodia. Essa è il mio trifugio quando sono triste ed è una liberazione per me ascoltare musica. Gloria

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  30. La musica è vista come mezzo per arrivare all’assoluto che il pianisto è in grado di realizzare dentro di sè. La melodia riesce a penetrare dentro la pelle stessa dell’artista e a rendere quel momento di estrema estasi dolce come una carezza. Questo post può essere interpretato anche in chiave mistica, ovvero la musica come mezzo per arrivare a Dio, così come l’artista lo concepisce dentro di sè. Nel giungere alla catarsi individuale si giunge a contatto con Dio.
    Davvero bellissima questa pagina. Grazie. Federico

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  31. Nella mia vita la musica vconta moltissimo e vivo attaccato al mio I pod. Essa ha il grande potere di unire tantissime persone (penso ad esempio alle forti emozioni che un concerto può donare!) Alessandro

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  32. Il pianoforte diventa un tutt’uno con il suo musicista e per questo egli prova amore e devozione. sembra una dichiarazione d’amore di una donna all’auomo al quale ella si dona totalmente. Carlo

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  33. non c’entra nulla, ma la prima cosa a cui ho pensando alla vista di questo post è a due innamorati che provano brividi e sussulti per le dolci carezze reciproche. E come il pianista con i semplici e spontanei movimenti delle sue dita fa sgorgare la musica e crea melodia, così allo stessso modo i due amanti fanno sgorgare l’amore che è presente e vivo dentro di loro. Anna

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  34. Il pianista può, può essere anima e corpo, una cosa sola con il suo strumento…lui e la musica…niente altro intorno a lui. Suonando egli si isola da tutti, da tutto, come se suonasse sulla superficie stessa del mare, lontaneo da qualsiasi movimento o suono. elisabetta

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  35. La musica è il momento in cui mi estraneo dalla realtà, il momento in cui mi pongo sopra le cose che mi circondano. Una sorte di alienazione scandita dallo scorrere delle note…Marco

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  36. con i versi gli autori hanno comunque cercato di fare musica, di trasmetterci quelle stesse sensazioni che il pianista ha voluto riprodurre col pianoforte. Alberto

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  37. Secondo me questo post esprime uno tra i tanti sentimenti che la musica può produrre nell’animo. In questo caso mi pare che trasmetta pace e tranquillità, quasi un senso di assoluto, una sorta di assoluto divino inteso alla Shelling per così dire. La musica riesce ad arrivare nel prodfondo dell’animo come tante parole non riescono a fare.. Paolo

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  38. Nella prima lirica viene perfettamente espressa la sensazione che si prova quando qualcosa ti emoziona a tal punto che c’è un sussulto di pelle vibrante. Quando ascolo musica mi capita sopesso di essere “vittima” di quel brivido ed è meraviglioso perchè in quell’istante la musica scorre dentro me. Francesca

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  39. La musica è arte, una forma d’arte che mi accompagna in quasi ogni momento della giornata…quando ascolti musica che ti piace, non sei più solo…ovunque tu sia! Cristina

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  40. Questa pagina è molto emozionante:ho visto in quel corpo un pianoforte e le carezze sono le dita del pianista. La musica è eterna nel suo trasmettere emozioni di indescrivibile bellezza. Per me è un sentiero di libertà, in cui ogni passo è un’emozione che provo. Margherita

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  41. La musica è per me fonte di grandi emozioni e rappresenta la colonna sonora della mia giornata. In tante occasioni mi aiuta a riflettere sul mondo e su quello che provo. Chiara

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  42. la musica è quella che ognuno sente dentro di sè, è l’espressione più pura dell’animo umano. Senza musica l’uomo si sentirebbe solo, sopraffatto da un vuoto che non saprebbe colmare. Secondo me la musica serve proprio a questo:a dare risposte che razionalmente non si potrebbero trovare. Le sensazioni e le emozioni che si provano ascoltando una melodia sono incomparabili:sembra quasi che l’uomo sia stato creato incompleto ed è per questo che ricerca sempre, nella musica, un qualcosa che lo possa completare, che possa renderlo veramente felice. La musica rispecchia tutte le sfumature più profonde e nascoste dell’uomo. L’anima è in fondo fatta di musica. Ludovica

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  43. Io suono il violino al conservatorio e per me la musica rappresenta il massimo raggiungimento della bellezza dell’arte e della comunicazione. Ascoltando u brano musicale io, personalmente, provo certe emozioni completamente diverse da quelle che si provano quotidianamente. Mi spiego meglio: quando l’interprete di un brano prova un certo stato d’animo, questo stato è proprio della musica, cioè la felicità che provi quando prendi un bel voto o stai bene con un amico non è la felicità che provi ascoltando musica;questa è dunque la creatrice di nuovi stati d’animo, inspiegabili a parole, ma descrivibili…e descriverli è un’esperienza eccezionale!
    Grazie per questa bella pagina che mi avete regalato. Damiano

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  44. Questo post rappresenta a mio avviso la passione per la musica di un pianista che davnti al suo strumento riesce ad esprimere la sua interiorità attraverso la melodia. La musica personalmente rafforza i miei momenti di gioia e mi consola nel dolore. E’ soprattutto legata ai ricordi. Ottavia

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  45. La musica ha un grande potere, che è quello di riuscire a far cambiare stato d’animo alle persone che la ascoltano. E se la si ascolta a distanza di anni una certa melodia può far tornare alla mente ricordi legati ad essa. Un altro grande vantaggio è quello di aiutarti ad isolarti completamente dal mondo esterno. Gloria

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  46. La musica rappresenta per me tutto ciò che ho di più caro;attraverso una nota, un suono si può trasmettere il proprio stato d’animo. Lo posso riconoscere in una nota opaca, chiara, tonda e scura. Un suono per me vale più di mille parole perchè ciò che la bocca non trasmette lo si può tradurre suonando. Queste liriche sono bellissime e molto sensuali…è vero:io suono il piano e la musica esprime il silenzio dell’anima. Irene

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  47. La musuca è tutto ciò che ci circonda, qualsiasi suono è musica…anche il silenzio! Per me è un modo per sgombrare la mia mente, la libera dai cattivi pensieri e mi porta ad immaginare le cose più remote e fantastiche conducendomi in un universo parallelo fatto di sogni, segreti e desideri. La musica è per me la forma d’arte più alta che esista ed ha portato l’essere umano a ragionare in tutti questi secoli. Elena

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  48. La lirica è una forma d’arte, nasce come poesia. La parola lirica deriva dallo strumento a corda, la lyra, utilizzata nel mondo greco arcaico (era lo strumemnto delle muse). Da qui nascono gli aedi e la lirica monidica che si sviluppa in varie forme fino ai giorni nostri. La musica è un modo per superare la dimensione terrena e provoca in ciascun uomo sensazioni diverse a seconda delle melodie. Gloria

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  49. quando la musica ti prende così tanto, con la passione di un tango argentino, che travolge, ti porta altrove, ti smuove sensazioni che pensavi improvabili…quando la musica entra nelle fibre e tu vibri ad ogni nota…ecco, si manifesta una sorta di miracolo, per il quale chi suona è in perfetta sintonia con chi ascolta ed è un’armonia commovente!

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  50. …e provate a vedere una partita di tennis…sentirete ritmo anche lì:parecchi sport si basano sul rtmo…ci vogliono tempi precisi per scandire passi, colpi…ed il tutto crea armonia

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  51. pensate al ritmo, a quel phusmòs archilocheo, a come esso si riproduca costantemente nel ciclo della natura…la natura si sussegue a cicli ritmici fondati sull’equilibrio

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  52. penso anche alla musicoterapia e al valore terapeutico e di guarigione che la musica può avere…un aiuto incredibile per curare certe patologie. Riccardo

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  53. pensate solo all’importanza della musica ad esempio nel mito di Orfeo…l’abilità di Orfeo gli aveva dato il privilegio di poter scendere agli inferi per recuperare Euridice…incantava sassi e divinità con la sua cetra!

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  54. ci sono dei brani che avvicinano a Dio, che sicuramente sono stati scritti sotto ispirazione divina. Non a caso si parla di musica celestiale, ma nessuno l’ha mai sentita qui sulla terra, se non sotto forma di quelle melodie immortali che l’uomo ha saputo creare estrapolando dalla sua anima quella particella, quella scintilla di divino che ha la capacità di incantare gli animi di tutto il genere umano

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  55. la musica ha il dono grande di trovare una veste al mio stato d’animo:ascolto determinati tipi e generi di musica a seconda dell’umore e mi aiuta molto a ritrovae una quiete interiore, a distrarmi dalle preoccupazioni. Certi pezzi mi fanno provare brividi ogni volta che li ascolto e sovente mi commuovo…soprattutto al suono degli archi.

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  56. la musica ha la capacità di placare gli animi, di incitarli, di addormentarli, di destarli…sarebbe bello che potessimo confrontarci su ciò che rappresenta per noi la musica. Per me è la vuita, buona parte della vita. Le mie giornate sono ricchissime di musica che ricerco soprattutto per cercare pace, per fae silenzio, oppure per dare un’altra faccia al mio umore…

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  57. è così magico il tocco del pianista che la tastiera diventa “oggetto animato”, persona loquens, ha un’anima anch’essa e vive del riflesso dell’anima del compositore…davvero avverto nei vostri versi che con grande sensibilità approcciate il mondo della musica e spero che i giovani possano godere di questi versi ed essere incitati all’ascolto della vera musica immortale e sublime, espressione dell’anima, del dolore, della gioia, della grandezza umana

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  58. ed è forse per questo che qui si accosta la creazione di una melodia ad un’unione tra amanti…dalla passione, dall’amore si genera sempre qualcosa, qualcuno! Le grandi melodie che tuttora celebriamo e riproduciamo non sono che metaforicamente “figli” degli stessi compositori che le hanno concepite.

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  59. dono grandissimo percepire quell’eterna melodia all’interno del proprio cuore…credo la si percepisca ogni volta che nasce un’opera d’arte.

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  60. forse è in fondo all’anima che si confonde il bianco col nero, ma poi si accende qualcosa e si distingue bene quell’emozione che provi dentro e non può fare a meno il vero artista di esprimerlo con tutta la prepotenza passionale che lo porta ad affermare il proprio io e la sua arte. elisabetta

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  61. sensuale quel chinare lo sguardo su un sussulto di pelle vibrante:la pelle vibra come vibrano i tasti quando sono posseduti da dita che sapientemente sanno toccare, sanno far vibrare quella melodia che è propria non solo di chi suona ma anche dei tasti che sono suonati…sei nato perchè potessi suonare la tua musica su di me e io sono nato perchè tu potessi esprimere quella passione che ti porti nell’anima e di cui puoi far gioire il mondo!

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  62. La carezza è qualcosa di ritmico, quando si accarezza qualcuno quasi lo si culla con la melodia che le nostre dita e i nostri sussurri, o silenzi, sanno creare sul suo corpo. Patrizia

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  63. Sará che questa mattina ci siamo svegliati con il bianco ovattato della neve e sará che ogni volta che penso ad un pianista penso al film Shine, leggendo questa pagina di oggi ho pensato appunto al ritmo delle gocce d’acqua che battono sul vetro della macchina e poi, come d’incanto le gocce si trasformano in fiocchi e il ritmo si transforma in silenzio, un silenzio cosí pieno da riempire ogni poro dell’aria. C’é un’eroticitá inesprimibile in questi versi, quella delle mani di un pianista capaci di vibrare l’aria, il nulla, l’anima. La neve si é giá sciolta e tutto gocciola come gocciola quell’uomo chino su quei tasti che suonano della sua anima. Grazie ancora di cosí tanta poesia, di cosí tante carezze che fanno bene all’anima.

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  64. “che tu senti solo dentro te”: la musica spesso è un qualcosa di interiore, una melodia, un pensiero, un urlo che senti solo dentro te. La paura, la gioia, il blocco improvviso di una azione, l’avvicinarsi cauto a una decisione…tutto questo si origina dentro, nel cuore e dal cuore si irrora alle mani…e dalle mani passa ad altri cuori..ed il girotondo non ha mai fine

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  65. tutte le forme d’arte sono frammenti d’amore, espressione unica ed irripetibile di un moto d’animo, di un pensiero, sussulto palpitante di un istante di silenzio, o forse di una follia istantanea che si è voluta esprimere perchè troppo assordante per tenerla dentro al cuore…

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  66. la carezza è un qualcosa, un gesto, che nasce dopo un momento di raccoglimento. Non è da poco tutto ciò. Prima di fare una carezza è come se ci raccogliessimo, perchè qualcosa ci ha profondamente toccato, commosso…ci spinge ad allungare con affetto la nostra mano per donare calore, sicurezza..una verità!
    La musica è un dono prezioso … ci viene donato un frammento di anima, sicuramente un frammento d’amore

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  67. io ho sempre pensato alla Creazione come una calda e lunga carezza, come se la mano di Dio si fosse alla fine stesa sul mondo e l’avesse avvolta del Suo Amore.
    Penso che l’atto della Creazione sia stata Arte per antonomasia, arte pura, lo Spirito primordiale che crea forma, musica, colore, che distingue luce da buio, bianco da nero, silenzio da caos…l’equilibrio di un pensiero.

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  68. è un’immagine bellissima. Quando ami qualcuno e lo accarezzi, gli trasmetti tutta la dolcezza che la tua anima è in grado di provare, i pensieri più nascosti…il silenzio impera in questa casi…il tatto fa il resto ed il silenzio si confonde col tatto e quella solitudine della tua anima si fa carezza che viene condivisa

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  69. quella eterna melodia, eterna come il tempo, le note sono da sempre sette eppure quante melodia si possono creare con solo sette note. Vedo un compositore con la testa tra le mani…pensa, ripensa…poi un guizzo, un attimo, un’illuminazione, un solo istante di luce ed eccolo con le dita accarezzare la tastiera

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  70. grazie! Grazie dal più profondo del cuore…io suono il pianoforte al conservatorio e vi confesso che se mai qualcuno potesse descrivermi così come avete fatto voi mi renderebbe la persona più realizzata della terra:avrei dato forma al silenzio inespresso dell’anima mia. Fabio

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  71. il linguaggio corporo e quello musicale si mescola a quello fotografico, il bianco e il nero, le istantanee, i tasti che per metonimia sono ebano e avorio, l’intera tastiera che è pelle…l’artista è colto nell’attimo della sua creazione…e c’è sempre un rapporto d’amore con l’oggetto che si vuol rappresentare, con l’oggetto di cui non si può fare a meno perchè ci sia una rappresentazione della nostra anima

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  72. Io non so quanto possa durare il silenzio, forse un attimo, forse un’eternità, probabilmente nell’eternità di quell’istante l’anima emette un gemito, talvolta scoppia in una risata, talaltra si accartoccia su se stessa e si dispiega poi piano…come se desiderasse una carezza:ecco, in quell’istante, forte, lascia sulla tastiera la sua impronta indelebile. Qualcuno la coglie e d essa diventa ktema eis aei, un possesso per sempre. Questa è la musica.
    Davvero un post che accende sensi e fantasia

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  73. la tastiera come un corpo di donna…chissà se il pianista pensa mai ad una tale immagine..io credo di sì, credo che si arrivi ad un punto simbiotico in cui si ama il proprio strumento, come si ama la donna grazie aklle quale siamo riusciti a esprimere il meglio di noi stessi

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  74. Ci sono brani musicali che ci fanno percepire qualcosa che tocca l’anima, qualcosa del compositore è immortale e nostro contemporaneamente, qualcosa che appartiene a tutti e forse proprio per questo a nessuno…andrò ad ascoltare Mozart! Costanza

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L'innocenza non ha ombre

existences!

philo poétique de G à L I B E R

mediaresenzaconfini

ADR a 360 gradi Conciliazione, mediazione , arbitrato, valutazione neutrale, medarb e chi ne ha più ne metta