Appunti sulla condizione degli Ebrei nei secoli (terza parte)


A Roma esisteva anche un tribunale ebraico la cui giurisdizione verrà in seguito limitata a parti ebree, ma inizialmente era frequentato anche da Cristiani e da pagani.

Altri privilegi che i Giudei ottennero in seguito furono quello di non seguire il culto degli dei o il nume dell’imperatore e di poter praticare la circoncisione che ai Romani era interdetta[1] o ancora di potersi riunire in assemblee cultuali. Ciò però valeva solo per gli ebrei che non fossero cittadini romani[2].

In seguito con gli imperatori cristiani il privilegium si trasformò, come vedremo, spesso in odiosum privilegium:  ad esempio dall’esenzione dalla milizia per impossibilità degli Ebrei di osservare in quanto militi il riposo del sabato e di consumare cibi purificati, si passò all’esclusione.

Venne dunque loro concesso di vivere secondo i loro riti e leggi in tutte le parti dell’impero e tale prescrizione fu ribadita da Augusto[3] perché questi aveva visto che gli Ebrei avevano pianto con profondo dolore sulle ceneri di Giulio Cesare[4].

Augusto peraltro fece sì che l’osservanza sabbatica non costituisse per loro pregiudizio: ad esempio impedendo che in questo giorno fossero citati nei tribunali.

Le cose cambiarono invece con Tiberio: l’imperatore cacciò allora da Roma e forse dall’Italia tutti gli Ebrei[5].

Caligola cercò poi di imporre agli Ebrei il culto dell’imperatore:  mentre in Oriente ci furono delle rivolte, a Roma non c’è invece evidenza di particolari disordini.

E Claudio che in un primo tempo (nel 43 d. C.) aveva cercato di proteggere gli Ebrei[6] in Alessandria ed altrove dalle persecuzioni[7],  li espulse poi da Roma nel 51.

Quando tornarono restarono relativamente tranquilli sotto Nerone e Vespasiano.

Si tenga però conto che secondo Malalas[8] Nerone fece decapitare Pilato per aver consegnato ai Giudei Gesù da crocifiggere. Gli Ebrei si ribellarono contro questa decapitazione e Nerone li fece massacrare (tra loro vi sarebbero stati anche i sommi sacerdoti Anna e Caifa) [9].

Sempre secondo Malalas la presa di Gerusalemme comportò la morte di oltre un milione di uomini.

Con il ritorno di Tito a Roma il numero dei figli d’Israele aumentò fortemente[10] e dal 71  non partirono più da Roma. In questo periodo forse gli Ebrei penetrarono pure in Francia[11].

Domiziano inasprì il fisco giudaico e perseguitò coloro che facevano proselitismo.

Fu questa la prima questione su cui il Giudaismo si scontrò con l’ordine e la legge di Roma. Roma non voleva che i Romani divenissero preda di culti esotici perché potevano incanalare lo scontento politico e sociale di molti.

In generale si può dire che nel I-II secolo le famiglie ebree furono perseguitate, deportate ed espulse soprattutto perché vennero confuse con quelle cristiane[12] ed egizie: i Cristiani in particolare erano temuti e considerati una setta sovvertitrice dei costumi e dei governi. Le leggi decemvirali peraltro impedivano che si introducessero in Roma nuove sette religiose[13].

Nel 19 d. C. quattromila Ebrei ed Egizi furono mandati da Tiberio a morire di malaria in Sardegna e gli altri che non abiurarono furono espulsi dall’Italia[14].

Si attribuirono inoltre agli Ebrei le stesse false dicerie per cui si perseguitavano i Cristiani[15].

I Cristiani erano costretti a riunirsi in segreto e quindi l’immaginazione dei Romani aveva campo facile; si diceva che trafiggessero i bambini infarinati, ne mangiassero le carni e ne bevessero il sangue, mentre nella realtà i primi Cristiani non mangiavano nemmeno il sangue degli animali soffocati e morti[16].

Anche il popolo israelitico dunque venne considerato impuro.

(Continua)


[1] Venne però interdetta a partire da Adriano anche agli Ebrei.

[2] A. M. RABELLO, Giustiniano, Ebrei e Samaritani, op. cit. p. 667-668.

[3] Cfr. G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, op. cit., p. 12.

[4] E piansero profondamente anche le ceneri di Augusto. G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, op. cit. p. 36.

[5] Quattro Ebrei avevano sottratto in Roma oro e porpora (con la complicità di una nobile romana convertita al giudaismo) da inviare a Gerusalemme. Cfr. F. SOAVE, Storia del popolo ebreo, Tipografia Malatesta di C. Tinelli & C., Milano, 1830, p. 174.

[6] E li aveva per primo esentati dal divieto di circoncisione. A. M. RABELLO, Giustiniano, Ebrei e Samaritani, Giuffré, Milano, 1988, p. 51.

[7] Nel 42 In Egitto, Siria, Babilonia e Seleucia vennero uccisi cinquantamila ebrei. G. MORONI, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, p. 37.

[8] Giovanni Malalas (Antiochia, 491 circa – 578) è stato uno storico bizantino che operò sotto Giustiniano.

[9] M. RABELLO, Giustiniano, Ebrei e Samaritani, Giuffré, Milano, 1988, p. 356 e ss.

[10] Prima del 71 ammontavano forse a 10.000 unità

[11] A. M. RABELLO, Giustiniano, Ebrei e Samaritani, op. cit. p. 58.

[12] Cfr. M. D’AZEGLIO, Dell’emancipazione civile degli Israeliti, Le Monnier, Firenze, 1848, p. 13.

[13] L. VIGNA – V. ALIBERTI, Della condizione attuale degli Ebrei in Piemonte, op. cit., p. 75.

[14] V. Tacito Ann. II, XV, Hist, V, XXI; Svetonio Domit. 12.

[15] P. BARINETTI, Diritto romano, parte generale, Vallardi Editore, Milano, 1864, p. 144.

[16] Cfr. G. LEVI, Cristiani ed Ebrei nel medio evo, quadro di costumi con un’appendice di ricordi e leggende giudaiche della medesima epoca, Le Monnier, Firenze, 1866, p. 25 e 26. Cfr. M. D’AZEGLIO, Dell’emancipazione civile degli Israeliti, Le Monnier, Firenze, 1848, p. 35.

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

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