Speranze
Senza impronta
lasciar vorrei
come la musica
il tuo candore.
E tornare al
perduto paradiso
del tempo padrone
e benedetto e sacro
come il sonno
da cui giunse
Amore.

Natale
Stanotte il deserto
mi ha trasformato
in madre.
Dormi,
Figlio che vieni
dalla luce
di un annuncio…
Domani avrai
al fianco
la tua prima ombra
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Autore: tieniinmanolaluce
Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef.
Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico.
Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna.
Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare.
Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo:
Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016.
La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017
La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017
Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma.
Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.
Leggi tutti gli articoli di tieniinmanolaluce
La speranza, per l’eremita, ad esempio, come per ciascuno di noi, sta in un Bambino, nello stupore di una madre amorevole e nel timore protettivo di un papà silenzioso. La speranza è di chi non può fare a meno di generare la vita Anche noi, dinanzi a questa pagina rimaniamo sorpresi da una speranza senza tempo! Ma il senso dei vostri versi va oltre ed il messaggio per me è questo: colui che non partecipa alla gioia e si ferma sulla soglia della speranza prova una solitudine profonda e gonfia di dolore…è l’incapacità di partecipare alla gioia che crea profonda solitudine. Ci pare che con questa pagina bellissima Carlo e Giulia ci abbiano dato un’ennesima lezione di vita. Grazie a loro e auguri a tutti noi del blog di un sereno 2009.
Renato e Rossana
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Carissimi Carlo e Giulia, carissimi tutti lettori di questo blog così unico nel suo genere, mi faccio vivo dopo molta assenza, ma non ho dimenticato questo spicchio di cielo per internauti.
Ho letto le due bellissime liriche e i vostri commenti e vorrei aggiungere che il mistero del Natale è certamente un mistero di povertà e di impoverimento: è il Cristo che da ricco che era si è fatto povero per noi, per essere a noi simile, per amore nostro. Tutto è povero in questo post, tutto è povero ed essenziale nell’immagine scelta, tutto è povero, semplice e d umile ed è per questo che è un mistero comprensibile per chi ha l’occhio della fede, la fede del bambino a cui appartiene il Regno dei cieli. Da questa bellissima pagina che mi avete donato sorge in me la riflessione sul fatto che la semplicità della fede illumina tutta la vita e ci fa accettare con docilità le grandi cose di Dio. La fede, la fede in primis di Carlo e Giulia, nasce dall’amore, ed è la nuova capacità di sguardo che viene dal sentirsi molto amati da Dio…Vi ringrazio per i vostri versi e auguri di cuore a voi tutti.
Padre Filippo
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Perdonate il ritardo ed vogliate accettare anche da parte mia gli auguri più schietti e sinceri.
Queste due splendide liriche mi avvicinano al Mistero e mi insegnano con la loro semplicità che si può comprendere il Mistero solo guardandolo con gli occhi del cuore, per scoprire i piccoli e grandi miracoli che l’amore sa operare.
Un abbraccio fortissimo.
Carlo
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Grazie per questi auguri così sentiti e graditissimi. Da queste vostre liriche viene fuori che Dio è l’amore che si è fatto uomo e che il cristiano è l’uomo che dà una risposta d’amore all’amore di Dio, facendosi anche lui amore. Quesa pagina mi ha lasciato nel cuore questo messaggio, è il vosro augurio, per me e per tutti prezioso non solo per vivere bene il Nattale, ma per riordarci che ogni giorno possiamo festeggiare questo misterioso evento.
Grazie e Carlo e a Giulia per le vostre parole sempre illuminanti e colme di gioia e speranza.
Con tanto affetto e gratitudine
Alessandra
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Innanzitutto vi ringrazio per questo dono natalizio, per questo post commovente che riassume in sè il senso dell’Avvento e del Natale, un tempo di attesa e di speranza, un tempo di cambiamenti e miracoli, un tempo in cui il Dio si fa Uomo e l’uomo partecipa del suo essere divino….Amore giunge in sonno, a Giuseppe, giunse in un annuncio, a Maria, Amore è il Cristo che ora è lì, nella mangiatoia, stretto a sua madre…ancora poche ore prima dell’alba e poi Gesù vedrà la luce del mondo, dell’umanità e con essa, con questa umanità, conoscerà anche la sua ombra…è molto più che una semplice riflessione sul Natale, questa pagina, è una rivelazione sul volto umano del Cristo, e di sua madre che nel deserto ha saputo dire di sì ad Amore.
Vogliate gradire i miei più sinceri auguri di un Natale sereno e vissuto nella pienezza del suo senso profondo, così come ci avete trasmesso con questa splendida pagina. Paolo
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carissimi, a voi che avete scelto un modo così profondo e toccante per farci pensare al vero Natale l’augurio che queste feste possano trascorrere in pace e serenità.
La prima lirica è un augurio, l’augurio che la speranza ci possa sempre essere compagna di viaggio, la speranza che sia sempre, tutti i giorni Natale, perchè l’amore nasca quotidianamente nei nostri cuori. La seconda lirica è il Natale visto con gli occhi di Maria, colei che ci ha donato il Salvatore, il Suo Figlio, ma il figlio dell’umanità intera…un uomo in carne e ossa e con un’ombra, l’omba del Padre….scuote il cuore questo post, accende il Natale.
Un augurio a voi tutti da me, Tiziana e Giacomo.
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