L’eremita
Provo nostalgia per l’eremo… quello che mi avevi proposto. È meglio scegliere piuttosto che subire… anche se le conseguenze non sono sempre quelle che ti aspetteresti. In questo sogno o delirio che sia… anche i passerotti chiedono un pezzo di pane, ma non dimenticano mai il loro gruppo, si sentono protetti… potrei azzardare che hanno fede.
Vorrei tornare a lezione da loro: mi capita troppo spesso di dimenticare o di non avere la forza per ricordare. Ma non è il silenzio della grotta… avevo paura, lo sai bene… C’era troppo di Dio per la mia povera anima recalcitrante.
Ma incontrare il nulla… ed il nulla si incontra, te lo assicuro… alla lunga non ti lascia solo inadeguato… ti getta nella disperazione, tanto che alla fine non la senti nemmeno più… sei un maiale nel recinto di Circe… ed il fango… quasi fosse un filtro magico… trasforma la tua umanità… ti incolla ad una farsa di vita.
Abelardo
Quando piove non puoi fare a meno di bagnarti. La pioggia è determinata e così il sole ed il vento. Dovresti provare a seguire il loro esempio e a coltivare una volontà irresistibile. All’inizio farai un po’ di fatica, ma sarà via via meno difficile, fino al punto che atto e volontà si confonderanno… e sarà Dio ad operare con grande soddisfazione di entrambi. E la gioia ti renderà più forte e sempre più desideroso di essere uno strumento. Senza lo strumento non c’è musica… ed il liutaio, ricordalo bene, lavora il legno nel suo laboratorio.
L’eremita
Prima però devi convincerti di essere liutaio…
Abelardo
Ed infatti ti ho consigliato di andare in eremitaggio. Speravo che capissi quanto sono importanti le tue mani… lo avevi scordato e vivevi un passaggio delicato… come un sole circondato dalle nubi, non credevi nelle tue straordinarie capacità, ma nella forza del vapor acqueo… Ora potresti anche riderci su… Sei di nuovo pronto per scaldare il mondo… dipende da te e dal calore… dall’energia che riesci a chiedere a Dio. Perché limitarsi?