L’eremita
Ma in terra le nostre azioni devono sempre e comunque tener conto di quel che potrebbero pensarne le anime dei trapassati. Immagino che conti di più il giudizio di chi è già giunto nella pace, di chi magari soffre per i nostri comportamenti terreni. Abbiamo davvero una grande responsabilità, non solo nei confronti dei viventi… se ci riflettessimo anche solo qualche momento ogni scelta sarebbe più ponderata… se pensassimo che i riflessi delle nostre azioni pesano ancora di più in Cielo, per le nostre persone care, saremmo di certo più prudenti… solo da poco ho abbracciato questa prospettiva e a dirti la verità mi sta regalando una grande serenità… percepisco quasi il loro sorriso di cui mi piacerebbe essere all’altezza… sarebbe bello che si instaurasse sempre una interdipendenza d’amore.
Abelardo
Sciogli lo zucchero tra le braccia e mira all’essenziale. Non regalare il tempo alle obiezioni, quel che conta è ineffabile, ma non agli occhi di Dio. Quelli solo importano perché desiderano il bene di ciascuno. Ogni tappa ha un ciclo di eventi predefiniti, perché l’Amore è uno solo e ha regole immortali. Ogni uomo deve scavare tumuli di macerie per suo conto… non giudicare e non sarai giudicato, se non sull’amore che sei stato capace di provare. E ce n’è abbastanza, credimi. Ci mancherebbe che dovessimo preoccuparci anche di ciò che scoprono le anime una volta giunte alla loro destinazione. Solo Dio può supplire a ciò che non fu compiuto, non tu che devi pensare a salvarti l’anima. Vedi il purgatorio può risultare insopportabile per le anime novelle, ma è proprio questa la sua funzione… la purificazione comprende in sé come effetto naturale quello di elevarci ad un maggior livello di comprensione. Anche i purganti devono insomma scoprire particolari apparentemente insignificanti della loro vita, ma che in Cielo assumono immensa importanza. Alcune anime, le più sensibili, si rendono subito conto che c’è un legame profondissimo tra i loro cari che stanno ancora in vita e le anime più antiche. Il rispetto diventa allora la prima cosa e vorrebbero che il mondo a sua volta diventasse lo specchio di una sollecitudine sovrumana. Capisco che sia bello sentirsi più leggeri, sentirsi parte di un disegno, strumento di un disegno ultraterreno, ma non bisogna perdere di vista il proprio percorso che è comunque voluto da Dio. Se mentre cammini non guardi la strada finirai per inciampare, anche se le stelle sono bellissime e assai desiderabili. Sintonizza il cuore sulle occupazioni di ogni giornata e non cercare vittorie eclatanti e definitive, non ce ne sono.