L’eremita
Mi capita di pensare alla fede dei Santi…ed all’aiuto di Dio che è sceso proprio nel momento in cui avrebbe dovuto regnare lo sconforto… a me non è accaduto mai in modo dirompente… non ricordo un episodio eclatante, di quelli che possono cambiare la vita… forse perché non conosco, né ho conosciuto la vera disperazione… ho quasi sempre la netta sensazioni di recitare una commedia… alla fine, chiuso il sipario, io tornerò ad essere me stesso e mi spoglierò dei panni falsamente lacerati.
È stancante e anche un po’ noioso mentire a se stessi, specie quando non si possa farne a meno o comunque lo si creda.
Perdoni la mia ironia, ma mi sento così inautentico e tuttavia non riesco a concepire una condizione diversa. Il bello è che poi mi lamento pure del fatto che gli altri non mi credano… e questo mi accade anche per cose innocue e di poco conto.
È una brutta emozione quella di sentirsi in difetto anche quando non si fa alcunché di male…ogni piccola conquista diventa il frutto di una fatica indicibile che toglie tutte le forze e ed annulla i buoni propositi ed i progetti.
Abelardo
Guarda il fumo che esce dal camino e che lento si dissolve nel cielo… pensi che questo fenomeno si potrebbe in qualche modo impedire? No. Il fumo diventa inevitabilmente atmosfera e piano piano si rende invisibile. Il destino di ogni cosa è la trasformazione e questo non significa per forza una perdita di identità, ma semplicemente che Dio ci lascia liberi di sperimentare tutte le dimensioni del creato. Ogni trasformazione tuttavia ha un suo prezzo: nessuna azione dell’uomo è indifferente. Forse è per questo che ti senti inautentico, ma il tuo dolore non lo è. Dio è uno spettatore attento, non sei mai solo sul palcoscenico, ma piuttosto che applaudirti preferisce amarti. Questa è la grande differenza tra la vita e l’Eternità. Ciò che è eterno non può dare un sollievo momentaneo anche se tu ti sentiresti di pretendere una piccola iniezione di fiducia. Sarebbe come chiedere al mare un po’ di sale…ne ha talmente tanto che sembra assurdo che ci sia bisogno del sole, ma se l’acqua non evapora…
Devi lavorare su te stesso incessantemente, fino a non riconoscerti più…sarà quello il momento in cui riconoscerai l’Amore di Dio come l’unico motivo che ti ha portato a recitare, che è in fondo sempre un’apertura del cuore. Scoprirai che la notte od il giorno per il fumo sono indifferenti, che quel che conta è soltanto l’abbraccio del Cielo. Non pentirti di essere vivo, perché Dio non Si pente mai di averti dato la Vita, non potrebbe nemmeno se lo volesse. Ti salverà, stai tranquillo, se saprai dimenticare senza paura ogni colore, anche l’azzurro. Il Cielo non ha che il colore dei tuoi occhi quando sono chiusi nell’abbandono.