Arte/Arte


Arte

Tremano  le dita
di un pittore
insicuro sui
tuoi  occhi chiusi,
modella ti scelse
il cielo per
dipingere lo spazio
ed il tempo diluito
della mia malinconia.
Forse solo la creta
secca più del silenzio
forse solo la creta
del  tuo capo reclinato.
Dolce sognarmi fucina
di un bronzo immaginario
eterni  renderemo i capelli
io ed il cuore.
Poi scenderà la parola
che non leggerai sublime.

tavolozza

Arte

Più incantevole
la parola
quando pregna
di colore
si posa
sul cuore,
bianca tela,
getta macchie
di tempo scalfito
schizza spazi
di memoria.
di carboncino.
Più perenne
del bronzo
la tua parola
è melodia celeste
è un pennello
intinto
e misterioso
curvo a riflettere
la tua storia
sul mio corpo

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

44 pensieri riguardo “Arte/Arte”

  1. sembra quasi allo specchio questo artista della parola, curvo sulla tela, come su uno specchio, riflette se stesso, la sua malinconia sul corpo che a parole va descrivendo…ecco come un’immagine subito ne richiama un’altra e da qui nasce la lirica. Paola

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  2. ed il poeta ha il dono di possedere una parola che colora, che riempie tempi e spazi con la sua pienezza, che riempie il cuore del lettore, che è una tela bianca e pronta per essere riempita….il lettore, lo spettatore aspetta a cuore aperto il messaggio dell’artista…in questo c’è quella comunicazione di cui parlavano ieri i nostri amici! Enrica F.

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  3. il pittore ha dita tremanti perchè troppo alta è la Belleza da rappresentare…è un qualcosa che disarma, che fa sentire piccoli e non all’altezza dell’impresa da compiere. Andrea

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  4. Ma lo spazio bianco è anche il segno grafico del silenzio, come se Carlo e Giulia volessero far emergere le parole da un mistero profondo e le volessero accendere di una molteplicità di significati. Laura

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  5. parole come CIELO, IO, CUORE, PAROLA, COLORE, MEMORIA, BRONZO, CORPO, STORIA sono parole chiave, isolate ma nello stesso tempo proprio per questo raccontano, narrano un messaggio preciso. Alberto

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  6. Questo significa certamente una maggior libertà, ma bisogna anche interpretare questi testi che paiono isolati tra spazi bianchi per mettere in rilievo le singole parole. Carlo

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  7. E’ difficile aggiungere qualcosa…io penso che quando di arte si parla i confini, le categorizzazioni, non esistano piú, l’arte in sé é Passione, Passione come Amore, Passione come sofferenza, e le due cose combaciano in una espressione capace di arrivare al sistema nervoso ed elevarsi al cielo. La tela bianca é un incontro, un appuntamento per conoscere il mondo(fuori e dentro di noi), per amarlo, “odiarlo”…con passione, coraggio, determinazione e umiltá. Ma tutto ció é giá stato detto dai bellissimi commenti, un’altra pagina, un’altra esplosione di forti emozioni, grazie a tutti. Alberta

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  8. allo stesso modo ma a livello artistico più elevato il piacere del testo poetico è il risultato della combinazione e della compenetrazione di iverse componenti:ritmo, scelta e collocamento delle parole, organizzazione dei suoni, immagini e temi…provate a vedere tutto ciò in queste due liriche….Nicola P.

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  9. ed è importante capire che quando una canzone ci piace, quando in essa ci immedesimiamo, non siamo attratti solo dalle parole o solo dalla musica, ma dall’accordo che si viene a creare tra questi due elementi che si fondono in un unico messaggio, proprio come accade per la poesia.

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  10. noi giovani amiamo la poesia, ma forse non conosciamo l’arte. Abbiamo fame di poesia perchè la ricerchiamo nelle canzoni, nella musica nella quale spesso troviamo rifugio e consolazione. Bisogna solo che imopariamo a gustare un’altra poesia, quella più alta, quella della tradizione letteraria del passato e quella presente, come queste liriche così vere, così vicine a noi che Carlo e Giulia ci offrono. Elisabetta

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  11. La poesia è soprattutto un piacere, una felicità che invade sia il poeta nell’atto del comporre sia il lettore nel momento della fruizione. Ma la stessa cosa equivale a parer mio per ogni tipo di espressione artistica:così è per lo scultore, per il pittore ed il musicista. Laura

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  12. quando studiamo storia dell’arte entriamo in contatto con determinate forme di altissiama espressione artistica, quando studiamo letteratura veniamo in contatto con centinaia di testi poetici amandoli o odiandoli a seconda delle circostanze e di chi ce li insegna, ma certamente ci siamo tutti interrogati sul perchè leggere la poesia, a che cosa serve quest’ultima, che cos’è.
    sono domande che ci facciamo tutti e sulle quali dovremmo riflettere. Paola

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  13. senza nulla togliere alle altre forme artistiche ricordo che il termine POESIA deriva per aristotele dal verbo POIEO che in greco significa FARE, per sottolineare come per gli antichi questa forma d’arte, di creazione, fosse quella più stimata, come se la massima sublimità in arte la si potesse raggiungere soprattutto con la poesia, tramite la parola.
    Questo può essere più o meno opinabile, perchè il sublime lo si ragiunge anche in scultura, pittura, musica, anche nella danza, nel cinema, nella fotografia, ma forse i Greci volevano sottolineare il valore della parola come massimo strumento di comunicazione (e non solo di persuasione). E spesso è proprio la TUA parola che viene a salvarmi, che dona un senso alla mia vita, che sa cogliere nel profondo i moti del mio animo e che rivela a me la mia stessa essenza. La parola più di ogni altra cosa.

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  14. ho pensato che i bambini già prima della nascita sono immersi in un mondo di suoni che poco per volta imparano a comprendere e a produrre attribuendo loro significati culturalmente trasmessi. Le parole si possono scrivere, si possono lasciare segni sopra un foglio, segni per affermare il loro io , la loro personalità, le loro paure, la loro felicità. E così giocano col pongo e riproducono forme e nimali, oggetti e cose così come appaiono ai loro occhi, servendosi di mani e creta colorata per esorcizzare paure e dar vita e concretezza ai loro sogni. Così si cresce…con le varie forme d’arte che abbiamo a disposizione e che dobbiamo coltivare e permettere di coltivare ai nostri figli…ognuno ha i suoi talenti, ognuno ha il diritto di esprimersi attraverso questo per raggiungere una completezza e un’autostima che lo renderanno persona nel senso pieno della parola!

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  15. quella bella tavolozza dalla quale sembra che i colori schizzino fuori con la prepotenza di chi vuol prendere forma mi ha fatto venire in mente il linguaggio, il linguaggio con il quale cerchiamo di esprimere e comunicare pensieri, sentimenti, emozioni, stati d’animo. Pensiero e linguaggio operano insieme;senza linguaggio non potremmo esprimere i pensieri e senza pensieri non avremmo nulla da comunicare. Q questo servono i nostri talenti, a questo serve l’arte, in ogni sua forma:a comunicare, comunicare ciò che vorremmo rimanesse eterno. Gli antichi scelsero la PAROLA come mezzo superiore a qualsiasi altra forma espr3essiva…eppure, la parola è qualcosa che svanisce, una volta pronunciata non puoi afferrarla più. Ed allora cantarono gli antichi, cantarono le gesta di Achille e quelle di Ulisse, le imprese di Glauco e Diomede, la bellezza di Elena e l’astuzia di Circe e cantando diedero forma al pensiero universale, all’arte, l’arte che nasce dall’esperienza, quell’esperienzza che va cominicata e trasmessa perchè sublime ed universale.
    Grazie per questa ennesima bella pagina, per come essa è intrisa di colore e forma, di parole e musicalità…per la forma che avete dato al linguaggio ed il colore ed il calore che avete messo nel lasciare a noi questo vostro messaggio d’amore.

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  16. mi piace come si rincorrono questi versi, la modella celeste che viene ripresa dalla melodia celeste, lo spazio e il tempo della malinconia che sono macchie di tempo scalfito e spazi schizzati di memoria di carboncino…ecco allora l’astratto, il tempo, lo spazio, la memoria, la malinconia prendere forma e contorni, prendere curve sinuose e diventare macchie, schizzi, colore e carboncino, io e tu, un girotondo di mani e una danza di tratti in bianco e nero, di curve in movimento che riempiono il tempo e la mia memoria colorandola di richiami alle grandi opere d’arte del passato…che dire? è bellissimo, questo idillio che oggi mi avete donato è davvero sublime!

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  17. mi sembra importante sottolineare come l’arte sia un’espressione della narrazione e come l’attività della narrazione crei una condizione privilegiaa di ascolto dove chi racconta è pronto a regalare parole, immagini, emozioni e a ricevere in cambio attenzione, e dove chi ascolta è altrettanto pronto a catturare informazioni, restituendo a sua volta emozioni o soltanto gratitudine e lezioni da trasmettere a sua volta. Il che non è poco! Questo dialogo è assai bello proprio per l’importanza che esso attribuisce alla comunicazione grazie allo sviluppo del linguaggio artistico:mi pare importante sottolinearlo, oggi soprattutto che tanti ragazzi scelgono la comunicazioni tramite chat. Quello non è dialogo, non è narrare, non ha nulla di artistico. Lì la parola non scende no sublime…per renderla sublime la parola ha bisogno di una sua veste di una sua dignità, la riflettere deve narrare, così come narra un dipinto, una statua, una sinfonia…l’espressione artistica narra un corpo, una forma, un’emozione dietro la quale si cela la mia storia, quella che voglio raccontare, quella che racconta l’eremita per dar voce alla sua vita, per darle una forma, un corpo per l’appunto, l’unico in quel momento in grado che farlo affermare in quanto uomo e artista.
    E’ molto importante questo messaggio e ringrazio di cuore Carlo e Giulia per aver dato vita a questa discussione che ci riguarda tutti da vicino, perchè ognuno, a suo modo, ha una storia da narrare, e cerca forme in cui riconoscersi e forme grazie alle quali poter manifestare quanto di più bello ha in sè, quanto di più vulnerabile si porta dentro.

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  18. che sia Silvia, Fiammetta, Laura o Beatrice ha poca importanza…ciò che ha importanza in questo dialogo, come in quello antico tra i Poeti e la loro amata, è che gli affetti, l’amore, la stima, la fiducia che l’uomo ripone in chi ama ha dato vita a forme d’arte altissime, ispirate dalla volontà di eternare non solo se stessi, o l’oggetto del proprio amore, quanto determinati sentimenti, determinati valori nei quali si è creduto per tutta la vita, per i quali si è stati anche disposti a dare la propria vita.
    Due belle liriche, due liriche in cui è chiaro che l’uomo utilizza i suoi talenti per esprimere quanto di più alto sente dentro di sè e molto spesso chi si ama è proprio il mezzo, il tramite per raggiungere il sublime!

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  19. in questo dialogo la parola è letta, è accolta soprattutto come sublime, come qualcosa che salva, che eleva, purifica, monda…la parola, più di ogni altra cosa è incantevole e porta in sè il mistero dell’arte, della spiritualità…è espressione altissima del sentire umano, è epos! Complimenti vivissimi.
    Nicola P.

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  20. L’espressione exegi monumento, ripreso dai nostri amici, ricalca le formule che gli artefici erano soliti apporre come “firma” alle loro opere d’arte; il termine monumentum ha significato assai più generico e meno impegnativo che in italiano:può indicare anche semplicemente una statua ouna testimonianza che ricordi un fatto o una persona.
    Nelle nostre liriche il termine non compare, più perenne del bronzo la tua parola…parola detta, scritta, ma soprattutto scritta nel cuore di chi la legge è più duratura del monumentum! supera la barriera del tempo, l’ostacolo dello spazio, salva dalla malinconia, è una consolazione del cuore…che bello avere questo dono, che bello poter ricevere il dono di una parola d’amore, che gioia quando questa nostra parola viene accolta come un dono grande e non data per scontata!

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  21. come non poter ricordare Orazio il non omnis moriar oraziano, il suo exegi monumentum eare perennius!! Sublime, eccome è la parola per Orazio! Sublime! Nel carme III, 30 l’autore latino svolge il tema topico dell’immortalità della poesia in modo autobiografico, con una carica di entusiasmo tale da allontanare l’ombra stessa della morte. L’opera da lui compiuta, la sua poesia, la sua ars poetica, gli appare come un monumento più duraturo del bronzo, tanto che neppure la forza del tempo potrà distruggerlo!
    Graziew per questi bellissimi versi che ci faranno parlare e discutere molto!

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  22. bellissimo post e bellissima l’idea di scatenare un “simposio” sul tema dell’arte. I ragazzi si stanno esprimendo con arte, nel senso che stanno tirando fuori delle considerazioni di alto livello, mettendo in luce quanto i giovani abbiamo bisogno di manifestazioni artistiche per imparare, conoscere, ma soprattutto per apprezzare la vita in tutte le sue forme e le sue manifestazioni.
    Le due liriche mettono in luce quanto importante sia l’ispirazione, il guizzo ispiratorio, l’aspirazione all’eterno, all’immortalità, quanto sia importante e vitale per l’uomo CREARE, FARE, vedere in concreto il frutto del suo lavoro, del suo sentire, della sua vita…perchè un artista investe la vita intera nelle sue opere, ci crede, crede nel loro valore e soprattutto crede nel valore che esse possano trasmettere. Perchè l’opera d’arte non può essere fine a se stessa, ma deve, necessariamente deve, lasciare un messaggio educativo, eterno ed edificante.
    Grazie. Grazie davvero!

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  23. melodia celeste e silenzio…sono un tutt’uno. Dinanzi a un capolavoro si avverte il silenzio e la melodia celeste, come un suono, unico e indescrivibile che ci pervade ogni volta che ci riconosciamo in un verso, in una statua, in un dipinto, in una musica…ogni volta che qualcosa che vedo o sente fa vibrare il mio cuore e sento d’esser vivo! Alberto

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  24. e non abbiamo ancora parlato di musica, ma in quella melodia celeste c’è anche l’arte che i grandi compositori ed interpreti hanno lasciato all’umanità. La musica è espressione altissima d’arte e di quanto di più nobile l’uomo abbia espresso nei secoli. Andrea

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  25. perchè ognuno di noi non tanto sente il desierio di celebrare ciò che ama, ma sente la necessità di raccontare ciò che prova, ciò che ha vissuto o vorrebbe vivere…questa è l’arte. Pasquale

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  26. O forse la donna è solo uno strumento, è colore, creta, marmo, per dar forma alla propria storia da raccontare…secondo me è vero che l’artista riflette la sua storia su ciò che crea…lo sento come un’assoluta verità. Paolo

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  27. ed avolte un corpo non basta, dietro al corpo c’è una persona, un sentire, una storia, una vita….ed allora si scrivono versi e la penna si fa scalpello, si fa pennello, diventa mano che modella, scatto che rapisce la Bellezza…Marta

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  28. …la stessa Beatrice per Dante fu modella, modello di virtù….perchè l’arte è soprattutto questo:cercare un modello in cui riconoscersi, con cui poter raccontare la propria storia, le proprie malinconie. Carlotta

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  29. avete cercato i “catturare” le varie arti, compresa la fotografia, per raccontare il desiderio umano di creare per essere imperituro…che sia tela bianca o nero carboncino, creta bagnata o inchiostro è il segno che si lascia, è l’esigenza stessa di lasciare un segno perchè un domani, chi verrà, chi vedrà, si possa in esso riconoscere!
    Un altro piccolo capolavoro!

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  30. L’arte come celebrazione dell’inafferabile, dell’attimo che si vorrebbe immortalare e rendere immortale per superare i propri limiti, i propri confini ed andare oltre il tempo, oltre gli spazi…

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