L’eremita (Seconda parte) (Scena unica-cinquantaquattresima parte)


Madonnina su roccia

L’eremita

Parlami ancora del Paradiso…la vita qui è così triste che…mi ci vuole un po’ di speranza…un tempo misuravo tutti in relazione a me stesso…e pensavo che il mondo dovesse essere ben brutto…se gli altri mi assomigliavano soltanto un poco…oggi invece vedo cose che io non avrei mai il coraggio di pensare prima che di fare…vedo insomma una società peggiore di quel che mi reputo…da una parte mi consolo, ma dall’altra non riesco proprio a capire quali siano le basi dell’agire umano…e quel che noto con sommo rincrescimento… quel che noto è che ci sono persone molto fortunate, a cui Dio sembra aver regalato ogni bene, che Lo combattono con una ferocia che assomiglia tanto alla disperazione dei poveri…con la differenza che la disperazione ti porta sempre verso Dio…anche se il cammino è più o meno lungo…mentre la ferocia ti consuma nel momento stesso in cui la esprimi…sembra quasi che questi carnefici, perché di carnefici si tratta, chiedano aiuto alle loro vittime nel momento stesso in cui le torturano moralmente, nell’attimo in cui esprimono un potere così effimero…perdona il mio senso di prostrazione, ma come si può immaginare un Paradiso di fronte alla consapevolezza più sordida del male?

Abelardo
Ti sei mai chiesto la ragione per la quale gli uomini devono morire?

L’eremita
Tante volte…ma mai per darmi una risposta…solo per provare angoscia o liberazione

Abelardo
Gli uomini devono morire perché il peccato può essere sconfitto solo con un cambiamento radicale…anche i Santi devono percorrere questa strada perché noi umani non siamo in grado di vivere la perfezione…anche se devo dire che molti ci si avvicinano…ma non basta…la morte in fondo è una garanzia anche per i più lontani da Dio…per quelli che ci sembrano tali almeno… il cuore dell’uomo è davvero insondabile, e noi sappiamo soltanto che smetterà di battere…per rivivere di vita nuova in Cristo…non giudicare ciò che pure ti sembra disumano…perché a tua volta non venga giudicato…fermati alla luce che vedi negli occhi di chi offende il Signore e prega che Dio in quegli occhi…riporti la pace…il Paradiso di cui tu parli è la condizione per eccellenza e tu devi pregare perché  tutti lo possano raggiungere… non perché qualcuno ne venga allontanato… questa ultima sarebbe soltanto la logica del mondo…le tue preghiere possono molto e non solo per la tua anima…non solo perché ci sono degli Uditori di prim’ordine…vedi le preghiere sono come i mattoncini di una strada… non puoi sapere oggi se la imboccherai tu od altri…ma sai di certo che la stai costruendo e che quella strada porta in una sola direzione.
Fatti costruttore di pace…non di quella che fanno gli uomini con le parole…le parole si disperdono nell’etere come i buoni propositi che non trovano compimento…le preghiere sono in sé perfette, perché le ha pronunciate Dio per la prima volta e Cristo per la seconda…tu sei il terzo che può aggiungere un mattoncino…il suo mattoncino incollato dallo Spirito Santo che nacque col Verbo per unirSi a Dio, al Suo figlio e ora a te figlio dell’Universo senza confini…nella preghiera c’è il Paradiso di cui tu vorresti una dimostrazione… riflettici bene…quando Dio ti creò non fece altro che parlare del Suo amore a Se stesso e quella parola il Cristo l’ha donata a te, così come Dio ti aveva donato il Paradiso terrestre…l’errore è stato quello di credere che esistesse una conoscenza al di fuori della Creazione, al di fuori di quello che Dio aveva già manifestato a Se stesso.

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

27 pensieri riguardo “L’eremita (Seconda parte) (Scena unica-cinquantaquattresima parte)”

  1. ricorderei ancora che la colpa di adamo ed Eva ha aperto il varco ad altre innumerevoli colpe che infestano il mondo. Dopo il peccato originale per l’uomo è più facile cadere nella trappola del male, dimenticando ad esempio legami ed affetti di sangue. Caino e Abele sono vittime di tale peccato originale:contadino aggressivo il primo, pastore mite il secondo, i due fratelli diventano protagonisti di una tragica storia di fratricidio. La colpa di cui si macchia Caino segna la rottura di tutte le regole di fratellanza e pacifica convivenza. Filippo

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  2. la scomparsa di Atlantide viene ricondotta ad una colpa che ha sovvertito leggi divine. Il genere umano, schiavo dell’avidità e della sete di potere (in perfetta sintonia con la prima parte di ciò che il post oggi ci propone) finisce con il cancellare la scintilla divina che gli aveva permesso di vivere in modo giusto per generazioni, e che gli avrebbe garantito un futuro di prosperità. La vicenda di Atlantide viene riportata nel TIMEO dove Crizia cerca di rievocare la tragica storia così come molti anni prima l’aveva sentita raccontare da Solone.

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  3. Platone pur condannando i poeti corruttori dell’animo giovanile spesso ricorreva al racconto mitico per spiegare e soprattutto motivare le sue dottrine etico-filosofiche.:la storia di Atlantide rappresenta a tal proposito un caso esemplare di uso del mito per scopo pedagogico.

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  4. vorrei ricordarvi anche Atlantide, l’isola felice che per volontà del padre degli dei scompare in un sol giorno, dopo essersi macchiata di una grave colpa. Questo mito è presente in diversi testi antichi, ma viene trattato sistematicamente soprattutto in Platone!

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  5. e infatti si parlava prima di dissociazione mitica. Nella Grecia antica l’immagine simbolo di tale dissociazione è per l’appunto Prometeo, il titano che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini.”Tutto ciò che gli uomini conoscono, sappilo bene, proviene da Prometeo!” Così afferma il titano nel dramma eschileo!

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  6. nella cultura greca troviamo un’analoga immagine simbolica:Esiodo nella sua Teogonia riporta il mito di Pandora, macchiata per sempre della colpa di aver riversato sui mortali tutti i mali del mondo

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  7. Eva che cede alle lusinghe del serpente, Eva simbolo della colpa! Eva responsabile della cacciata dal Paradiso e causa prima di tutte le sofferenze umana:dalla colpa si genera il dolore! Lucia

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  8. “Dio sa che nel giorno in cui voi ne mangerete si apriranno i vostri occhi e diventerete come Dio” …mi pare che il “diletto padre” stia parafrasando proprio questo all’eremita! Nell’interpretazione biblica la colpa che ha segnato la storia dell’umanità coincide con il peccato originale commesso da Adamo ed Eva nel paradiso terrestre. il dio creatore aveva consegnato alla coppia primitiva un mondo sereno e ricoo di ogni bene eppure la tentazione del male riesce comunque a insinuarsi e a rompere quell’equilibrio che avrebbe garantito all’uomo l’immortalità. E se leggete Genesi 3, 1-19 vi renderete conto di come il serpente, il frutto proibito, l’albero della conoscenza, le foglie di fico cucite come abito sono tutte immagini simboliche che danno un profondo significato al racconto biblico.

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  9. io penso che la colpa venga dcisa soprattutto e prima di tutto nel cuore di chi vuole commetterla. E credo che essa rappresenti la rottura di un patto di fiducia e genera così unop squilibrio nell’ordinato svolgersi delle cose. Alberto

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  10. certamete nel lontano Oriente si possono ancora trovare i segni del legame tra l’uomo ed il proprio dio. Nella cultura orientale il dio è in tutte le cose e quindi anche nell’uomo. D’altra parte non è facile leggere nel volto perduto di certa umanità del nostro secolo il filo sottilissimo resistito ai secoli ed alle colpe, quella scintilla divina che un tempo forse splendeva nello sguardo di tutti gli uomini.

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  11. ed allora io vi chiedo: dobbiamo ricondurre a questa frattura l’origine delle colpe nel nostro mondo contemporaneo, della violenza senza limiti (anche e soprattutto verbale!) di tutte le situazioni e sentimenti negativi ? Carlotta

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  12. Csì la responsabilità dell’inquietante stacco tra lo spazio terreno e quello divino è stata attribuita ad adamo ed Eva, la coppia primitiva, oppure al titano Prometeo creando così una vera e propria dissociazione mitica tra piano umano e piano divino e l’uomo ha incominciato a rincorrere la felicità di un tempo vissuta ed ora miseramente scomparsa.

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  13. Carissimi, mi permetto di associarmi al disgusto provato da voi tutti per certe cose passate in tv ma vorrei però partire dalle ultime battute di abelardo per dare inizio a un qualcosa che potrebbe essere molto interessante: Abelardo afferma che l’errore è stato quello di credere che esistesse una conoscenza al di fuori della creazione. Ebbene, io vorrei riflettere sul tema dell’errore, o meglio, sul tema della colpa, perchè mi pare possa essere un buon punto di confronto. La fratura che nel mondo antico si è aperta tra gli uomini ed il loro dio e che ha interrotto il rapporto armonioso presente nei primi giorni dell’umanità ha portato la cultura occidentale a confrontarsi con il tema della colpa fin dalle più remote origini.

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  14. La cosa che mi colpisce dell’immagine è che è la stessa Maria ad essere colta in atteggiamento di preghiera, come se anche Lei cercasse un’intercessione presso il Padre, Lei che è Madre del Figlio dell’uomo! Con quanta umiltà questa donna è stata capace di mettersi a servizio! A servizio dell’umanità intera e con quanta altrettanta umiltà Giuseppe non ha giudicato l’operato di Maria, non ha messo in discussione il fato che quella Donna fosse incinta per opera dello Spirito! Maria è stata davvero la prima costruttrice di Pace! Rossana

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  15. che tutti noi, nel nostro piccolo possiamo veramente essere costruttori di pace. Giorno dopo giorno, con la nostra piccola opera silenziosa e indefessa, con la preghiera così come con azioni concrete, tutti, dal più giovane al più anziano possiamo essere costruttori di pace, siamo davero un mattoncino prezioso agli occhi di Dio. E Sempre quella beata donna dall’alto ci gurda e veglia su di noi in preghiera! E’ un’immagine di una bellezza straordinaria…mi mette una pace sconfinata nel cuore! Salvatore

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  16. Tu devi pregare perchè tutti possano raggiungere il Paradiso. Questa frase mi ha fatto pensare alle monache di clausura francescane dove spesso mi ritiro per una chiacchierata. Loro trascorrono la vita nella preghiera proprio con la finalità che tutti possano vedere il Paradiso. Non ci si pensa mai al loro lavoro silenzioso e costante, eppure no passa giorno che queste donne non siano vicini ai “carnefici” come alle “vittime” con la loro sincera e sentita preghiera!

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  17. a me a colpito questa frase.non giudicare ciò che pure ti sembra disumano! Si fa così presto a dare giudizi, ma in certe situazioni bisogna trovarsi per poter dire cosa è meglio fare e cosa no. Solo Dio può giudicare e invece a me pare che tanti di noi esseri umani si sentano in dovere di giudicare l’operato degli altri. Ha proprio ragione Abelardo a spronarci alla preghiera invece che al giudizio. Filippo

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  18. Voglio solo dire che di fronte a tanta ferocia che ci circonda questo blog é davvero un mattoncino celeste, una preghiera a cui tutti noi partecipiamo, l’eremita cerca la voce di Abelardo e Abelardo consola tutti noi, ogni parola di questo blog si contrappone alla Bruttura, sono tutte lucine che riscaldano i nostri cuori…grazie ancora a tutti quanti

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  19. io credo che seppure noi umani non siamo in grado di vivere la perfezione siamo però in grado di vivere la santità, e questa la si può esercitare nel quotidiano. Ognuno di noi può farlo, proprio in nome di quel certo agire umano che poggia su basi di somiglianza col divino! costanza

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  20. Il peccato può essere sconfitto solo con un cambiamento radicale:l’ultima mossa, tanto per riallacciarmi all’ultimo post, la mossa finale, affinche vinca l’Amore! Ecco perchè si muore.

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  21. è vero che la ferocia ti consuma, ma così come ti consuma l’Amore…basta solo accettare di farsi bruciare dalla fiamma sacra che lo Spirito alimenta in noi! Quella donna ritratta in preghiera su quello sperone di roccia ha accettato di farsi consumare dall’Amore, lo stesso che l’ha portata a vedere Suo figlio morire sulla croce, ma la Sua fede l’ha salvata e l’ha visto risorgere! Che l’Amore, giorno dopo giorno, possa davvero consumarci tutti e giungeremo alla morte così veramente sereni! Filippo

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  22. Penso a Lourdes e non posso che sottolineare che la disperazione ti porta sempre verso Dio, ma attenzione, non per bigottismo, chè il sillogismo è cosa assai facile e scontata! La disperazione ti fa toccare con mano la tua fragilità, ma anche la tua grandezza nell’ affidarti al Signore, Lui che s’è fatto uomo e che è morto, capite?, morto sulla croce…e quelli giù di sotto che Lo sfottevano gridando “Se sei il re dei giudei perchè non scendi?” Eccoli lì, i Fiorello, i Crozza, gli Gnocchi della situazione! Perdonate lo sfogo ma ultimamente la satira è davvero un delirio. Ben venga la parressia greca, la libertà di parola ed opinione, ma a tutto c’è un limite! Quali sono i messaggi che passa il grande schermo? Quali? Che il Papa è un babucchione? Sì, lo si fa per ridere, per scherzare, ma io non ci sto più, e come loro dicono la loro io voglio dire la mia! Se il grande schermo deve far sì che le basi dell’agire umano siano trasmesse a tutti, grandi e piccini, siamo davvero ben messi! Le basi sono là, su quella roccia nuda, tra quelle mani giunte.

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  23. mi è tornato alla mente un pellegrinaggio che feci tanti anni fa a Lourdes:c’erano tante persone che si prodigavano per i malati e la cosa che mi colpì maggiormente è che si relazionavano con i malati con una gioia e una umiltà angelica, come se fossero servitori felici della sofferenza. Erano giovani, giovanissimi a servizio di altrettanti malati giovanissimi crocifissi su una carrozzella. E ricordo ancora uno di loro che raggiante mi rivelò di aver ricevuto daI malati molto, molto di più di quanto non avesse donato a loro. Ecco, io lì ho trovato le basi dell’agire umano, il prodigarsi silenzioso per il prossimo, il sorriso pronto e sincero, la fede autentica…bisogna andare in mezzo alla sofferenza per poter toccare con mano queste basi…sotto i riflettori le basi non si vedono, si rimane abbagliati da una sommità che esprime solo il raggiungimento di un potere effimero…e Cristo è venuto al mondo in una mangiatoia, non in una reggia. Che la madonnina della bellissima foto con le mani giunte possa vegliare tutta la notte su ciascuno dei nostri cari! Una buona serata e grazie di cuore per questa splendida pagina!

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  24. francamente non so proprio quali possano essere le basi dell’agire umano…da ciò che vedo in giro potrei azzardare una sete di soldi, un egoismo, una fame di potere e di fama:questi mi paiono i messaggi del grande schermo, almeno! Ma quali basi dovrebbe essere a fondamento dell’agire umano? La gratuità, l’altruismo, la generosità, il rispetto per la vita e la dignità altrui e viua di seguito. Ci sono tante persone che sono costruttori di pace..lavorano in silenzio, però, senza farsi sentire, senza che ne avvvertiamo la presenza! Ancora una vota una pagina ricca di spunti ed un’immagine a dir poco emblematica! Riccardo

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