A mio padre/A mio figlio


A mio padre
La tue bugie
per farmi star
bene
sono ancor vere
nell’animo mio.
Geppetto e Pinocchio
  
A mio figlio
 
Dietro una favola
ho celato
l’amarezza
della vita
per svelarti
un lieto fine,
quel tesoro
che, nascosto, hai
solo dentro te.

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

35 pensieri riguardo “A mio padre/A mio figlio”

  1. io mi sono solo commosso a leggere! Non ho pensato al tradimento, ho pensato a Pinocchio e alle aspettative che Geppetto aveva su di lui, alla sua incapacità di rispondere a tali aspettative! Tante volte le bugie si dicono per chè non abbiamo il coraggio di far soffrire chi amiamo! Con tutta la stupidità che questo atteggiamento comporta! lo so bene! Ma siamo esseri umani e in quanto tali è lecito sbagliare. La prima amarezza con cui facciamo i conti è spesso proprio la nostra imperfezione, quell’imperfezione che ci spinge a distogliere la realtà per farci belli agli occhi di chi amiamo più di ogni altra cosa al mondo. Non voglio cercare giustificazioni…forse cerco solo nella memoria quella pagina di Collodi che tanto mi aveva spaventato, perchè il ventre della balena, il buio della falsità, faceva male allora come adesso. Nicola P.

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  2. effettivamente, cari ragazzi, siete stati un po’ taglienti…quasi dei censori!! Ma questo ha fatto bene a tutti noi “vecchietti” che abbiamo fatto i conti con la nostra coscienza…però, leggete le due liriche e guardate la foto:non è forse bello il tempo in cui vedevamo i nostri genitori come eroi, quando avevamo paura che la morte avrebbe potuto portarceli via, quando temevamo che un uomo grande e nero potesse piombare accanto a noi durante il sonno? E quel vestitino che mi avevano fatto credere che avevo solo io? Quella bambola che solo io mi ero meritata? Vedete, queste piccole bugie mi hanno in seguito fatto a loro modo crescere, mi hanno insegnato a guardare dentro me e a capire che cosa veramente volessi dalla vita…ancora oggi le ricordo e mi pare di vivere in una favola! No, ragazzi miei…nessun tradimento!Paola

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  3. chiedo scusa a tutti: con il mio commento ho portato a parlare di tradimento, ma so bene che non è questo il punto di partenza di Carlo e Giulia. Loro volevano solo farci fare un tuffo nel passato, come ha appena ben spiegato Rossana, ed io ho visto l’aspetto negativo della bugia. Grazie a tutti, perchè mi avete fatto comprendere che la distorsione della realtà non è una menzogna, ma forse solo un modo di vedere a latere la realtà stessa. E grazie perchè ancora una volta avete sottolineato che ogni giorno dobbiamo imparare ad innamorarci sempre più degli uomini, benchè siano talvolta meschini. Marta

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  4. io leggo un augurio in questo dialogo, la speranza che ognuno di noi possa in qualche modo trovare la verità dentro di sè, magari anche facendo forza sui ricordi belli che ha legati all’infanzia, a certe piccole cose, certe frasi, certi eventi che hanno lasciato un segno nella nostra storia e che ricordiamo con commozione, come si ricordano certi momenti in cui nel lettino si stava sotto le coperte e si sprofondava nel sonno mentre la mamma ci raccontava la favola della buona notte. Questo dialogo è per me un tornare indietro nel tempo per assaporare la bellezza dell’innocenza e dell’infanzia! Grazie. Rossana

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  5. capita a volte, nella nostra fragilità di genitori, di voler rassicurare a tutti i costi i nostri bimbi, di voler dare a loro delle certezze perchè in tal modo possano crescere più forti, più fiduciosi nella vita stessa…in cuor nostro sappiamo che la vita li saggerà, li metterà alla prova in ogni modo, come è giusto che sia, e finchè son piccoli forse siamo tentati anche noi di gettarci nelle fiabe, di credere ai lieti fini…certe bugie salvano in primis noi dal malumore e ci aiutano a sperare insieme ai nostri figli in un futuro migliore. Salvatore

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  6. …e probabilmente solo dentro noi abbiamo trovato la forza di credere alle favole dentro i rifugi antiaerei! Erano dolci le bugie allora ed ancora dolce ne è oggi il ricordo…no, non mi sento tradito, semmai incoraggiato alla vita!

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  7. pensate a Geppetto…quante volte si è sentito tradito e quante volte ha perdonato…eccolo là, tiene per il fianco quella sua creatura e vorrebbe per lui solo il suo bene…a distanza di anni ricordo anche io le piccole bugie che mi raccontava mio nonno per farmi sentire grande….avevamo fame, allora, e le favole facevano bene al cuore! Nascondevano come tesoro il silenzio, e non il rumore della sirena che ci faceva scappare per il terrore delle bombe….Corrado Fadda

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  8. il vero tesoro che ci portiamo dentro è proprio che, nonostante la durezza della vita ed il dolore che spesso ci affligge, val comunque la pena di esistere per perdersi tra le braccia di una fiaba, la cui morale è che abbiamo poi sempre una possibilità per riscattarci e per fare di noi stessi degli uomini, nel vero senso della parola, nonostante tutte le piccinerie e le fragilità, le meschinità che spesso celiamo dietro a sciocche bugie. Alberto

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  9. però c’è ancora una cosa da dire su questo post che a me in qualche modo commuove, forse proprio perchè tocco la fragilità umana quasi con mano: io vi leggo in questa bugia una sorta di sicurezza che i genitori in qualche modo sono soliti dare ai figli per spingerli a sperare, a non arrendersi, per andare in cerca di un lieto fine, di uno scopo – magari anche quello di conoscere se stessi – ma comunque di non arrendersi difronte alle amarezze che la vita beffarda un giorno per forza porrà loro dinanzi…leggo una tenerezza senza fine nelle due liriche e mi piacerebbe che tutti insieme pensassimo alla delictezza di quell’immagine che ritrae Geppetto e Pinocchio fuori dalla bocca della balena…quale valore simbolico hanno voluto dare i nostri due amici alla favola e alla bugia…quanto hanno voluto che ci soffermassimo sulla tenerezza che vede insieme padre/madre e figlio sulla strada amara della vita, una vita senza favole, cruda e crudele…tocca il cuore!

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  10. Ma l’unica grande autentica verità in questo nostro passaggio sulla terra, in questo nostro essere come viandanti è imparare ad Amare, come Dio ha amato noi, con disinteresse, con gratuità, donando la vita per chi amiamo. Perdonando chi per amore, per tutelarci forse, ha mentito, per sollevarci da una sofferenza che secondo lui non ci avrebbe permesso di vivere serenamente. Le bugie tante volte vengono dette per tutelare chi si ama…ma spesso ci si sente traditi e basta e non si pensa che dietro a una menzogna ci può anche essere un atto d’amore, per quanto errato sia – lo ribadisco – mentire! Filippo

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  11. il lieto fine a parer mio è la capacità che ognuno trova dentro di sè per far fronte alle menzogne della vita, per cercare quell’autenticità che si porta dentro e che grazie alla relazione con gli altri emerge. Lidia

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  12. probabilmente sì, quella capacità di poter camminare da soli anche senza dipendere da certezze altrui, perchè nessuno – come diceva Alberta – è in grado di offrircene in assoluto.

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  13. ricordiamo poi che l’amore è una relazione e non una fusione. Se infatti non esistessimo come entità autonome non solo non potremmo incontrare l’altro e metterci in relazione, ma non avremmo neppure nulla da raccontare all’altro che è in simbiosi con noi. Ed a volte raccontiamo favole, per non chiamarle bugie, per addolcire una pillola amara…ma io mi son chiesto qual è quel tesoro che abbiamo dentro noi?

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  14. nessuna polemica, abbiamo capito carissimo Federico e ti dirrò di più:sono convinto che il perdono è proprio ciò che toglie all’amore il suo aspetto più infantile, ovvero l’ingenuità e l’incapacità di amare non appena si profila il nero dell’ombra. Si parte dal perdono per ricostruire. Filippo

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  15. Quello che si scrive qui sopra non é mai polemica, si dice quello che si pensa stimolando cosí altre voci, altre opinioni, cosí che insieme si possa contribuire alla bellezza di un’unica voce, dalle mille sfumature, che é poi questo blog. Alberta

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  16. Io vorrei chiedere scusa a tutti per il precedente intervento…non volevo polemizzare, ma a me è stata raccontata una bugia grande ed è per questo che mi sono riallacciato al tema del tradimento…poi si cresce e con la crescita arriva anche il perdono ed è forse proprio il perdono quel tesoro di cui possiamo disporre dentro di noi! Federico

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  17. Mi avete fatto pensare ad una intervista che ho visto in televisione anni fa, un’attrice di cui non ricordo né nome né faccia che raccontava come suo padre la fece salire sull’armadio dicendole ora buttati che ti prendo…non la prese…Mi aveva scioccato molto perché vedevo la scena attraverso lo smarrimento della bambina. Non dico che lo farei anch’io, ora che ci penso a distanza di anni e da madre, peró devo dire che penso e ripenso a quello che voleva insegnare quel padre…non fidarti di nessuno, neanche di tuo padre, non solo, abbi fiducia solo in te stessa, conoscendo i tuoi limiti, non solo…penso a quanto amore possa portare un padre ad ammettere di non essere altro che un essere umano, mentre in realtá vorrebbe continuare ad essere quel super eroe che la figlia vede in lui… ecco, voglio dire che é proprio vero che tante cose si capiscono con il tempo, anche se sembra una frase fatta e che tante volte sono proprio quei tradimenti a farci diventare individui indipendenti, forti e allo stesso tempo in grado di perdonare. Alberta

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  18. ciò che mi pare importante, ragazzi, è che il padre insegni al figlio a trovare da sè la spiegazione della bugia (questo mi pare essere il senso del dialogo) in modo da far crescere il figlio stesso, in modo da passare da quella beata innocenza originaria a quella coscienza adulta che sa che bene e male sono inanellati, così come il piacere è incatenato al dolore, il giorno alla note, il buio alla luce, perchè tutte le cose sono tra di loro intrecciate, innamorate e tradite insieme, senza una visibile distinzione, perchè l’abisso dell’anima così vuole che l’uomo ami il mondo!

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  19. già! Ma poi che accade? Il tradimento, la bugia scoperta, segna allora la nascita di quella coscienza con cui ci si congeda dalla beatitudine infantile, che è tale perchè non conosce il male, e ci si getta nell’età adulta dove si prende atto del lato sinistro delle cose, delle persone, delle situazioni…e in questo casino cosmico tenendo l’occhio su quell’amore primigenio che ci ha creati noi iniziamo il lungo cammino interiore che ci porta alla conoscenza di ciò che in realtà siamo!

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  20. Perchè la coscienza è spesso dibattuta tra bene e male, tra vero e falso. E questo accade quando essa esce dalla fiducia originaria dove tutto era buono, bello e giusto…e i nostri genitori tentano forzatamente a volte di voler mantenere intatto questa sorta di eden quanto più a lungo possibile. Maria

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  21. Forse ha ragione Alessandra. Non importa quale sia l’oggetto d’amore: un uomo, una donna, la famiglia, la Chiesa, lo stesso rapporto con Dio. Adamo cacciato dal Padiso terrestre, Giobbe tradito da Dio, Mosè a cui fu negato l’ingresso nella Terra Promessa, Gesù tradito da Giuda e abbandonato dal Padre sulla CROCE RINVIANO COMUNQUE a uno scenario simbolico dove neppure Dio vuole che l’uomo cresca in una fiducia incondizionata, perchè se così fosse egli non avrebbe coscienza del bene e del male. Ma credo che al contrario il male bisogna incontrarlo, e bisogna incontrarlo nella fiducia originaria, dove neppure lontanamente ne sospetteremmo l’esistenza. Nella fiducia originaria infatti non c’è traccia del male, neppure il sospetto, perchè dove la realtà non appare nel suo doppio non sorgono dubbi. Il dubbio nasce dal doppio di ogni realtà, dalla scoperta del suo lato umbratile accanto a quello solare. Questo di fatto segna la nascita della coscienza, il suo dibattersi tra l’uno e l’altro, il dire “sono con te” e non “sarò sempre con te”. Filippo

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  22. concordo con quanto detto da Alberta e Paolo, ma devo però sottolineare che la discussione che i nostri giovani amici hanno introdotto è comunque assai interessante. Chiedo scusa a Carlo e a Giulia se operiamo una forzatura sulle loro liriche, in quanto è assai chiaro che le bugie di cui loro parlano sono dette assolutamente a fin di bene, però mi pare importante dar voce ai ragazzi e a quella parte di loro che si sente e può sentirsi tradita da una menzogna raccontata da chi si ama. Perchè, vedete, non si dà amore senza possibilità di tradimento, come non c’è tradimento se non all’interno di un rapporto d’amore. A tradire non sono solo i nemici, ma le madri, i padri, i figli, i mariti, le mogli, i fratelli e questo perchè su di loro noi un giorno abbiamo investito il nostro amore. Si potrebbe dire che il tradimento appartiene all’amore come il giorno alla notte.

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  23. Vorrei poi aggiungere una cosa: nella prima lirica c’è ancora un sapore dolce, un sorriso che accompagna il ricordo di quella bugia:non c’è rancore! E nella seconda lirica la bugia viene celata solo per svelare alla fine la vera essenza dell’uomo che è in noi, come se in fondo il lieto fine si dovesse rovare solo nel profondo della nostra anima, nella coscienza – come giustamente afferma Conrad!

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  24. Capisco bene cosa vogliano dire Marta e Federico:spesso la menzogna viene considerata come un tradimento, ci si sente traditi da qualcuno che amiamo e che ci haracontato una bugia. Il discorso è interessante, ma non è il caso però del nostro dialogo. In queste due liriche si pone l’attenzione sul fatto che spesso i genitori mentono ai figli per risparmiare loro una sofferenza, perchè l’ultima cosa che un padre vorrebbe vedere è suo figlio star male…e così si cerca di addolcire la vita, ma questo non deve essere considerato un tradimento:l’abbiamo già detto tante volte che si può sbagliare per amore. Certo una piccola bugia raccontata a un bimbo per amore è e rimane comunque una bugia, ma dietro c’è la volontà di tutelare chi si ama.

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  25. Mi viene in mente il film “La vita é bella ” che sicuramente tutti voi avrete visto…un padre che riesce a a salvare suo figlio attraverso la favola, la “bugia”, cosí che gli occhi del bimbo non si bruciassero dell’atrocitá che stavano vivendo ma restassero focalizzati sul pensiero del carroarmato, sul pensiero della salvezza. Questo é il tipo di bugia a cui ho pensato leggendo le poesie, quella favola che far star bene perché ci si concentra sul lieto fine, sulla lucina che arriva a rischiarare il buio.
    Non esiste una favola favolesca, sono una piú atroce dell’altra e terrorizzano anche me mentre le racconto…quello che conta é il poter vedere se stessi nei diversi personaggi e nel sapere che nonostante tutto quello che ci puó capitare c’é sempre una fatina, un angelo, una fede che ci salverá.
    Personalmente c’é solo una cosa che mi trattengo sempre dal dire alle mie figlie perché só che é la sola bugia, dico “la mamma é qui con te” ma quello che vorrei davvero dire é “la mamma sará sempre qui con te”. Alberta

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  26. Come sempre!! Socrate aveva capito assai bene che la eudaimonia si può ricercare solo in se stessi e così del esto è per la verità. La Verità con la V maiuscola riseiede solo in noi! Furio

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  27. A me pare – da quest’esperienza di vita – che la legge dell’esistenza umana sia più scritta nel segno del tradimento che in quelo della fedeltà. Forse perchè – come recita la seconda lirica – la vita preferisce chi è i grado di inconrare se stesso e ha voglia di capire davvero chi è, rispetto a chi ha evitato di farlo per stare cullato in un limbo a chiamare “amore” quell che in realtà è insicurezza o addiritturarifiuto di sapere chi si è davvero, per il terrore di incontrare un giorno se stessi. u giorno almeno, prima di morire, con il rischio di non essere mai davvero nati. Furio

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  28. questo significa che certe bugie possono essere accettate? Che se sappiamo che sono state detto a fin di bene possiamo non considerarci traditi e perdonare la mancanza di fiducia? Non so…Federico

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  29. Conrad diceva che tradire è una parola grossa. Che significa tradire? di un uomo si dice che ha tradito la patria, gli amici, l’innamorata. In realtà l’unica cosa che l’uomo tradisce è la sua coscienza. E mi pare che anche Tiziana abbia messo il dito su questa piaga. Ma non credo che però Carlo e Giulia abbiano inteso questa bugia come un tradimento.

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  30. forse dico una cosa sbagliata, ma la bugia per me spesso è stata sinonimo di tradimento, anche se detta a fin di bene…credo che sempre di tradimento si tratti. Marta

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  31. quante volte consolo il mio bimbo, narro storie favolose, lo rassicuro allontanando tutti i mostri che lo spaventano e sempre gli ripeto che tutto finisce bene, mentendo dapprima a me stessa. Forse perchè anche io, da mamma, a volte ho il bisogno di ascoltare ancora favole, ho il bisogno di poter credere che c’è sempre un lieto fine, che è sempre possibile sognare un futuro migliore. Tante volte le bugie le narriamo soprattutto a noi, perchè il cuore non ce la fa a sopportare il dolore che la vita ci propone quotidianamente e non abbiamo la forza di accettare lo stesso dolore per i nostri figli.

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  32. Certe storie non si dimenticano mai…ci sono bugie, forse solo distorsioni della verità che i nostri vecchi ci hanno raccontato per non farci soffrire, perchè in cuor loro troppo pesante da sopportare era l’amarezza di questa vita di cui avremmo fatto esperienza da grandi. Ora che grande e vaccinato sono, posso solo dire che di questa amarezza ho fatto esperienza ben bene, ma sono anche tante le favole che ho realizzato nel profondo del mio cuore perchè ci ho creduto veramente. Ed anche questa volta la vostra genialità nel porre questa nuova tematica mi sorprende come un bimbo! Riccardo

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  33. non so cosa mi abbia commosso di più, se la tematica della bugia detta a fin di bene piuttosto che la verità nascosta dietro la favola di Pinocchio…mi avete riportato indietro di anni, a quando credevo a tutte le favole che mi raccontavano i grandi solo per farmi accendere una speranza nel cuore, la stessa che cerco di mantenere viva nei miei figli senza tante menzogne però! grazie carissimi amici miei. buona notte. Costanza

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