Selene/Gioco notturno


“….perchè il poeta ogni tanto alza la voce perchè non può fare altrimenti, è il suo modo di essere e di vivere: nè gli importa che il suo canto sia udito da alcuno:la sua stessa voce è causa ed effetto insieme; la sua creatura, il canto poetico, è ricompensa fine a se stessa. E così il vero artista. Non quello che prostituisce l’Arte al miglior offerente, ma quello che se ne infischia di ricevere ascolto o applausi….” Giulia

Luna dal mio terrazzo

Selene

 Quanta solitudine
in quel disco d’argento.
Secoli e secoli
vegliandola
l’han colmata
di antico pianto,
catino bianco smaltato
Guardala:
è il tuo specchio.

luna doppia 

Gioco notturno

Come un gioco
di prestigio
passerà
il sangue
tra le nuvole
e le stelle
resteranno
nel cappello.
Solo
due lune
usciranno
dai polsini
della notte
per lo stupore
di un momento.

P.s. Così si è presentata sulla mia terrazza la luna nella notte dell’11 giugno 2006. Per una magia inspiegabile sembra quasi raddoppiata: o forse sono i lampioni sottostanti che illuminati  dalla luce rossastra mi hanno ragalato questa illusione. Chi lo può sapere… sognate insieme a noi.

Autore: tieniinmanolaluce

Sono attualmente avvocato, mediatore civile e commerciale, formatore di mediatori e mediatore familiare socio Aimef. Per undici anni sono stato docente di letteratura italiana e storia antica al liceo classico. Sono accademico dell'Accademia Internazionale di Arte Moderna. Scrivo da sempre senza privilegiare un genere in particolare. Ho pubblicato diversi libri anche in materie tecniche. Tra quelli letterari ricordo da ultimo: Un giardino perfetto, Poesie 2012-2016, Carta e Penna Editore, novembre 2016. La condizione degli Ebrei dai Cesari ai Savoia, Carta e Penna Editore, aprile 2017 La confessione, Dramma in quattro atti, Carta e Penna Editore, aprile 2017 Ho iniziato questo blog nel febbraio del 2006 e mi ha dato grandi soddisfazioni. Spero continuino anche su questa piattaforma. Tutto ciò dipende fondamentalmente dalla interazione con tutti voi, cari lettori.

23 pensieri riguardo “Selene/Gioco notturno”

  1. ma questo accade quando è l’arte ad essere pulita, quando lo è l’ispirazione, quando è tale il messaggio che l’artista vuol trasmettere…fosse anche solo la sua voce ad alzarsi, la vorrebbe cristallina e bianca! una buona serata a tutti da Tiziana, alberto e giacomo

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  2. bianca come le statue del Canova…pulito è questo blog, come il posto dove tutti noi vorremmo vivere, come il letto in cui vorremmo dormire, le braccia (bianche e pulite) in cui vorremmo addormentarci.

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  3. mi piace questo blog perchè è un posto pulito, una nicchia dove tirar e una boccata di aria fresca, pulita…se ne sente tanto la mancanza…anche la luna qui è pulita e pure se nella foto è rossa io me la immagino bianca, candida come lo smalto del catino che le nonne usavano nelle camere da letto, diafana come l’argento, trasparente come lo specchio, pulita come i polsini del prestigiatore, candida come gli occhi dei bimbi dinanzi allo stupore del prodigio. Enrica F.

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  4. e in questi due notturni quali trasfigurazini ci sono? forse quella della donna che lontano dal suo uomo si consola specchiandosi nella luna, come se si specchiasse negli occhi dell’amato, oppure quella dell’uomo che anche dinanzi a una luna magica che si raddoppia volge lo sguardo alle stelle, a quel pigolio di stelle che rappresenta forse la sua famiglia…così, un’interpretazione un po’ diversa! Luciano

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  5. lo spazio della notte era particolarmente caro a Saffo che fa del notturno il campo metaforico capace di ispirare situazioni di analogia con situazioni reali e consuete che però noi lettori possiamo solo immaginare a distanza attraverso la lente deformante della trasfigurazione poetica!e così nel notturno ricordato da Maria in realtà Saffo loda una delle fanciulle del tiaso paragonata alla luna che fa sbiadire in cielo tutte le stelle

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  6. sarà per questo che si sente sola la luna, perchè le stelle nascondono il loro volto…e rimangono nel cappello! dai polsini escono due lune ma poi lo stupore del momento passa e la luna e si ritrova di nuovo sola a passeggiare sopra la nera terra…Mario

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  7. perdonate la banalità ma la citazione va fatta: “le stelle intorno alla bella luna nascondono il volto luminoso quando piena molto sfavilla sopra la terra”…credo che le due fotografie siano in realtà la riproduzione grafica di questi versi di Saffo…ed ecco che la poesia diventa tecnica fotografica! Maria

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  8. trovo originale il fatto che partendo dalla luna non siate arrivati a parlare del tempo…con leopardi mi pare che il processo sia proprio questo: qui invece si parla di illusione e realtà e dello scopo dell’Arte e mi fate pensare ai quadri che tappezzano la mia casa e a quanto ciascun artista abbia investito per alzare la sua voce in quei dipinti. Grazie. Paola sempre ammirata e grata per gli spunti di riflessione

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  9. …o forse è l’eternità a durare solo un momento, un’idea, un guizzo e l’artista scrive, compone, scolpisce, crea, dipinge…un attimo solo e ciò che esce dall’ispirazione si concretizza in eterno! Riccardo

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  10. a me capita così: la guardo, la luna, la guardo spesso riflessa nel mare, mi pare tanda, grande e solinga e mi viene malinconia di certi momenti, di certe persone, di quella che non sono più…e tutte le volto che ho l’occasione di ammirarla lo stupore sta nel constatare che certi momenti durano un’eternità. Rossana

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  11. il poeta alza la voce ma qui io non la sento mai alta, perchè in realtà sia carlo che giulia si esprimono in un “pianissimo” che intona un canto seguito poi da tutte le nostre voci…un costante dolce sottovoce il loro, crepuscolare, fatto di piccole cose di pessimo gusto – come celebra il poeta – catini, cappelli, polsini, specchi e dischi d’argento dalle quali nasce sublime il verso universale. Ed è poesia! Nicola P.

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  12. di fatto, carissimo Salvatore, è la differenza che c’è tra chi guarda il cielo e si sente come la luna e chi guarda il cielo e si perde tra le stelle…un profondo e diverso atteggiamento nei confronti della spritualità..perchè la solitudine non è mica solo quello che tutti pensiamo…solitudine è l’incipit dell’atto creativo! il tessuto della preghiera, il suo humus!

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  13. oggi ho letto il post ed ho pensato a questo, che forse non c’entra nulla, ma sento il bisogno di dirlo: certe persone pregano con gli occhi rivolti al cielo: esse cercano Dio fuori di sè. Ce ne sono altre invece che chinano il capo nascondendolo tra le mani…ecco, credo che quest’ultime cerchino Dio dentro di sè. Salvatore

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  14. io so solo che carlo e giulia ci offrono la possibilità ogni giorno di alzare la voce e la alziamo perchè non ne possiamo fare a meno…hanno fatto di noi degli artisti senza saperlo e siamo noi la loro voce come loro sono il fiato che con prepotenza emettiamo quando sentiamo che dobbiamo e possiamo dire qualcosa di noi! E per questo, soprattutto per questo, sono davvero tanto tanto grata a loro!

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  15. è difficile questo post….da una cosa così apparentemente banale come la luna siete finiti a parlare dell’Arte…e qui bisogna aver studiato!!dirò solo che mi piacerebbe essere un prestigiatore e tirar fuori da me il meglio che c’è, come una seconda luna e poi rimanere da sola, il meglio che ho da offrire! Dov’è il cappello?? vedo solo lo specchio…ma se guardo bene là dentro…ecco che son doppia anch’io! Come la luna…eppure son una! Alice

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  16. e se l’arte fosse un gioco di prestigio? come voi due ci insegnate quando parlando della luna ci mostrate un interno e si passa dalle vastità di un cielo stellato ad una stanza immaginaria in cui solo pochi elementi connotano la semplicità della vita: un disco, un catino e uno specchio. Come fate voi quando ci mostrate due lune che però è una luna che si muove e le stelle non le guarda nessuno ma quelle stan tutte là e sono fisse…chissà perchè ci soffermiamo su particolari diversi e spesso ci si sofferma pure su particolari che non servono ad interpretare correttamente la realtà, ma ne danno un’immagine distorta e forse per questo più piacevole…forse cerchiamo consolazione in questo.

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  17. ed allora chi ascolta l’artista, chi si incanta davanti al prestigiatore perchè lo fa? per soddisfare di certo un bisogno, un bisogno di magia, di illusione, una necessità di fuga dal reale o forse solo il bisogno di comprendere meglio la realtà e di accettarla tramite l’arte. Federico
    p.s. se aveste pubblicato prima questo post ci facevo la tesina da portare all’esame!

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  18. quella Selene solitaria è in realtà la metafora dell’artista e della sua arte: l’artista che compone da solo dopo aver contemplato secoli e secoli di arte, dopo aver bevuto tutta l’arte di cui la vita lo ha ubriacato..cos’è l’arte se non un disco circolare, un piatto tondo, un catino, uno specchio in cui vediamo di fatto noi stessi…e per un attimo davvero ci sentiamo noi lettori o ascoltatori o visitatori gli artisti, tanto l’arte è nostra e ci sembra nata dalle nostre mani, ma in realtà è un unicum, è voce solitaria il capolavoro!

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  19. credo che la luna non ne possa più di vagare tutta sola ed è per questo che si è raddoppiata, che ha mandato un SMS:aiuto…che solitudine, venitemi a salvare! ed è arrivato il prestigiatore con lo specchio ed il catino smaltato, la luna si è riflessa e poi ha pensato che è meglio starsene da sola per altri molti secoli! Così vi leggo oggi! Marta

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  20. La luna di stanotte non è quella che vide Adamo: quanti uomini l’hanno guardata, senza ricordare Leopardi che è scontato, quanti al suo chiarore hanno composto e si sono ripiegati sulla loro anima in attesa di risposte, di versi o di note che danno celebrità ma che all’artista servono solo per sopravvivere al male di vivere che egli sente nel suo profondo. Perchè ha questo aspetto magico, la luna, di suscitare emozioni, di immortalare la nostra essenza in una poesia o in un’armonia che attraversa i secoli…Adamo è lontano, ma la poesia si ricorda, la musica si canticchia e le stelle stanno a guardare un artista che a mo’ di clown s’improvvisa prestigiatore della sua stessa vita…in realtà mendica carezze!Grande, grandissima armonia nel dialogare di quest’oggi, una luna, due lune forse, ma no…solo una, sempre la stessa!

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  21. l’illusione dura poco…la verità, la realtà rimane come le stelle, nel bene come nel male…anche se vuoi rimuoverla non basta! Essa rimane e tu ci devi fare i conti, come li fai con la solitudine, quando col capo chino ti ritrovi seduta sul marciapiede e tendi la mano…ma nessuno la vede! Costanza

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  22. è proprio così, anche se poi gli applausi non dispiacciono, ma non quelli fini a se stessi, quelli che ti fanno capire che sei riuscito a condividere qualcosa di tuo con qualcun altro, che un’altra persona si riconosce nel tuo canto e questo fa bene al cuore perchè tiene lontana la solitudine, quella della luna che nella lirica di Giulia (??? provo! mi pare che la prima sia di giulia e la seconda di carlo, come stile!) è un catino in cui ci metti l’acqua e ti lavi il viso, lo lavi da tutti i ricordi, ma tanto quelli rimangono, come le stelle! Le persone importanti rimangono nel cuore, gli incontri che sono valsi una vita non passano, ma sono lo specchio di ciò che siamo diventati noi. Ora!

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