Come spiega Carlo Cuppi noi siamo cantori di fatti che non conosciamo nella speranza forse di catturare una briciola di autenticità ed è anche vero che non bisogna insuperbirsi perché spesso le parole sono davvero figlie del caso.
Ed ha ragione Renato quando individua un ribaltamento dei ruoli che però rimane soltanto nella mente del poeta, nonostante anche gli altri commentatori premano perché la donna accetti con fiducia il suo ruolo di salvatrice… come se la sua sconfinata desolazione fosse la desolazione di tutti, come se tutti volessero e potessero in fondo condizionare la propria salvezza a quella di lei.
Dio certo non può trascurare questo tiro alla fune congiunto e sincronizzato…verso la salvezza, forse anche per il poeta che rimane al culmine dell’amore di colei che è già tra gli immortali.
Dio certo non può trascurare questo tiro alla fune congiunto e sincronizzato… non quando i commenti dei giovani sono così profondi e lirici, non quando gli adulti si confrontano con questo amore per la cultura, ma soprattutto per le persone che partecipano ogni giorno a questo sogno. Grazie di cuore a tutti!
Da Giulia…
Ti ascolto
Nell’oscurità luminosa
della parola
mi tieni per mano:
il silenzio
è vasto come la
musica
solo gli occhi
parlano
ed io non ho paura
E da me…
Sillabe oscure
Tra le note
rotola
la penna
e sarà
una trottola
d’amore
ad incidere
sillabe oscure
su questo letto
luminoso