Abelardo
Se hai capito davvero perché continui a preoccuparti? Non c’è nulla che possa farti male, né devi essere così ansioso di trovare una risposta od un posto nel mondo, ce lo hai già e la risposta sei tu, sei tu che non potresti essere diverso da quel che sei perché Dio ti ha voluto così senza il benché minimo ripensamento…e se non ci ha ripensato Lui, vuol dire che sei perfetto per un mondo che è come te, che è stato cercato e mantenuto ad ogni costo nel modo in cui lo vedi ora…non credere che dalla creazione sia cambiata una sola virgola, ogni affanno è stato necessario, ma non è stato di certo sufficiente a trasformare la terra in qualcosa di diverso.
Dio ama ancora tutto quel che ha creato come il primo giorno in cui la mente ha spaziato sull’abisso ed ha deciso che il buio dovesse essere squarciato… e anche se l’uomo volesse far esplodere la Terra ogni particella tornerebbe alla fine nelle Sue mani così come Ne è uscita all’inizio; l’Atto immortale tornerebbe alla Potenza che lo ha generato.
L’eremita
Ma se è vero quel che dici…che io continui ad esistere o meno è indifferente…posso anche tornare terra nel pugno di Dio, prima ancora che lo Spirito la trasformasse… perché non mi prende e non la facciamo finita?
Abelardo
Mi stai annoiando con la tua ansia di morte… che fretta hai di andare in un posto dove starai per l’eternità? Calmati e rifletti…o piuttosto calmati e basta… tu pensi anche troppo dato che la riflessione non ti porta a nulla di costruttivo; Chi ti ha donato la mente non voleva che pensassi alla morte…ma solo che te ne ricordassi di tanto in tanto.
Ti lamenti di non avere uno scopo? E che cosa dovrebbe fare Dio? Che non riesce a far cambiare l’uomo, quale è il compito di Dio? Te lo sei mai chiesto? Che impotenza deve provare Lui che tutto può? Eppure non ha lasciato che il mondo finisse nell’oscurità… non ha lasciato la Creazione in balia degli eventi… non ha rinunciato a te e tu sei così presuntuoso che pensi sia venuto il momento di rinunciare a Lui… non è facile morire, così come non è facile vivere… per ogni cosa c’è il momento giusto… e il tuo non è ancora arrivato perché diversamente tu parleresti con ben altro Giudice, con ben altra Misericordia…accontentati per ora di seguire le orme di Dio…sono profonde sai… anche qui…anche dove il terreno è più impervio e la durezza impedisce ogni controllo… lasciati scivolare, potresti fare diversamente? No, non lo potresti…eppure c’è differenza tra l’averne consapevolezza e il non averne…c’è la differenza che passa tra il sorriso e la lacrima…se prima sorridi, poi piangerai con gioia e troverai nelle lacrime il compimento…il vero sguardo dell’Onnipotente… ma se le lacrime si sommeranno alle lacrime anche lo sguardo di Dio sarà appannato… Lui non potrà che porgerti un altro fazzoletto…
il problema sta nel capire che la risposta sono io!!! cartesianamente già quel SONO dovrebbe appagare, ma noi mortali abbiamo continuamente sete di Dio e di conferme…non pensiamo mai che possa essre anche Lui ad aver voglia di conferme da parte nostra…dobbiamo mutare la nostra ottica! Splendidi spunti di riflessione in questo passo!
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..così ora ha ben due commenti…il primo non veniva pubblicato allora ne ho scritto un altro…che incubo questo sistema!!e con questo facciamo tre:non me ne voglia…probabilmente sono io ad essere un imbranato patentato! Una buona serata! Nicola
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“tornare terra nel pugno di Dio”…vorrei io avere la Sua fede, avvocato, e avere le Sue certezze…le parole di Abelardo sono sicuramente un conforto, se non una certezza, per chi come me, ora che scende la sera, si aggrappa a qualche scoglio e tiene in mano stretta una luce fino a notte, perchè anche il buio non faccia poi così tanta paura. Le sono molto grato per quanto fa per la mia anima. Nicola P.
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“tornare terra nel pugno di Dio”…vorrei avere io la Sua fede, avvocato, vorrei davvero avere questa certezza che Lei mirabilmente trasmette a quanti nelle difficoltà di ogni giorno cercano scogli cui aggrapparsi…trovo sempre un conforto nelle parole di Abelardo, anche se di certezze non posso parlare, ma una luce che dolce mi prende per mano, a sera, e mi accompagna per la notte intera. Grazie di cuore. Nicola P.
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E’ una lezione che dovremmo impaRARE tutti: prima a sorridere e poi a piangere di gioia, per trovare il Senso nelle lacrime. Il problema è che noi uomini non ci commuoviamo più…e perdiamo il Senso della Vita preoccupandoci invano della morte…e così spiritualmente siamo già trapassati!!! Prosa fluente e molto coinvolgente…come del resto ci ha ben abituati! Emilio
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no…non è facile morire! Quanta verità in queste poche parole…parole bellissime. Ammiratissimo. Carlo
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ma è incredibile…praticamente le stesse cose che ho detto sulla lirica di Giulia: non si può essere diversi da quel che si è perchè Dio ci ha voluti così…noi siamo ciò che Dio ha voluto che fossimo e non possiamo scegliere quando è il momento di morire perchè anche per quello c’è il suo tempo e bisogna ESSERE, ESSERCI anche per quel momento…sono parole bellissime, veramente di una profondità straordinaria.
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