Qualcuno afferma che chi scrive non dovrebbe spiegare le sue liriche.
In effetti Voi riuscite a commentare decisamente meglio di quanto potrei fare io.
Tante volte le interpretazioni volano a catturare significati di cui ci si può solo stupire.
Una delle cose che amo del rapporto con Voi è proprio il fatto che ricevo dei doni incredibili di cui continuo a stupirmi.
In fondo, passatemi la maldestra esemplificazione, la Vita Nova e lo Zibaldone non sono che dei blog commentati dagli stessi autori.
Ma pensate quale soddisfazione avrebbero potuto ricavare Dante o Leopardi (senza naturalmente voler instaurare assurdi paragoni) se avessero ricevuto simultaneamente il commento di altri dieci amici.
Che tensione avrebbe potuto raggiungere nel migliorarsi… mi viene il capogiro solo ad immaginarlo.
Solo che, come al solito, mi rattrista il fatto di non poter raggiungere tutti voi: Nicola, Daniele e Cris, al pari degli altri, scrivono cose meravigliose e commoventi, ma io non posso far sentire loro direttamente il mio affetto… e quello della poetessa… peccato…
In mancanza Vi sottoponiamo un nuovo “duetto”…
Dalla poetessa…
I tuoi baci
Apri la bocca
quel poco che basta
per ricevere sulla lingua
la luna
tonda ostia d’argento.
Mi mordi le labbra
e lasci in me
il sapore di baci
filigranati.
E da me…
Il cavallo alato
A galoppo
nelle viscere
ho sentito
il cavallo alato.
Nell’urna
ha lasciato
un senno
che la luna
non riprenderà.
ah…il senno! non l’avrete mica perso, vero? é lì in quell’ostia filigranata, il senno, in quei baci che sublima la donna, nel galoppo che l’uomo avverte nel ventre…Orlando perse il senno per Angelica, ma qui siamo in una fase apollinea, successiva alla dionisiaca e forse siamo anche oltre…bello questo riferimento alle coppie epiche e non (alludo a eloisa e abelardo, didone ed enea ed ora i due personaggi dell’ariosto!)…ma forse ho inteso male, ma se pure così fosse mi piace talmente l’interpretazione che vi prego di accettarla comunque. E quell’immagine dei baci filigranati non so perchè mi fa venire in mente ariosto…chissà…versi e riversi storici! Una buona giornata e al prossimo duetto. N. P.
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Sempre all’altezza! sempre volate in alto. Molto audace la metafora del cavallo alato al galoppo e la luna come ostia d’argento…c’è un’inquietudine spirituale in voi che a tratti trasmette tensione al Cielo proprio perchè è come se esso vi fosse negato. Ma per chi vola così…..ci siamo intesi, no? una buona giornata…a presto
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Personalmente trovo piacevolissima la lettura e anche cerebralmente stimolante…interpretarvi non è sempre facile, dai commenti a volte riesco ad avere le idee più chiare o a formularne addirittura altre per tentare di comprendere il senso profondo dei versi…questo senno, ad esempio, cos’è? Grazie a voi. Daniele
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Nessun ringraziamento…è un piacere leggervi tra i versi, tra i richiami epici e gli avversi numi di tutti i giorni. Siete due persone molto vere e questo traspare da ciò che leggo e spesso mi riconosco in qualche brandello di lirica. Grazie a voi. Sempre. Cris
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oggi rido io… un saluto, abe.
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sono ritornato…ho moltissimo da leggere!!mi soffermo un attimo su questi baci che galoppano nel ventre:l’uomo si confonde con la donna e viceversa e voi anche dal punto di vista lessicale vi rincorrete, nel senso che l’uno riprende una parola detta dall’altra e così via a continuare la conversazione! Molto sacrale quell’ostia perlacea che poi per osmosi passa nella bocca della donna con i baci filigranati, mentre possente è il galoppo che si fa senno, senno superiore alla stessa luna. Una buona serata
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bellissima l’immagine dei baci filigranati…come pure il cavallo che l’uomo sente nel ventre…non l’avevo mai sentita una tale rivelazione da un uomo…il senno è metafora di cosa? di un essere umano, proprio perchè ha senno contrariamente al cavallo e agli animali tutti che non l’hanno? o forse il cavallo ha un non so che di diabolico, mentre il senno è angelico riscatto? inizio a percepirvi un po’ per volta e siete di una dolcezza e profondità sconfinata. vi abbraccio con tanto tanto affetto
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la luna come un’ostia…cìè una tensione costante al sacramento…lei cerca di elevare quanto più in alto possilbile un sentimento terreno…lo sublima sino ale stelle, sino alla luna…c’è qualcosa, sono certo, qualcosa che la tormenta e nello stesso tempo la avvicina a Dio. Nella replica è bella la metafora del cavallo …. e quel senno, quel senno che forse lei vorrebbe avere e che non ha! Ma a pensarci bene ora che l’urna (sacralità anche qui) non è più vuota, una parte di senno forse spetta anche a lei. Divagazioni domenicali su due pezzi splendidi nella loro diversità. buona domenica a entrambi
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