
L’eremita
Sento il calore delle sue parole… mi sembrano quasi le rivelazioni di un profeta… di una sibilla invasata da un dio… di un vecchio cieco che guardi il paradiso
Il confessore
Io vedo la vita che passa… come ti dicevo… in un semplice scricchiolio… come un pipistrello nel buio del mio confessionale…
Passa veloce sai… la vita… ed è circolare… a volte ondeggia… è verde… è chiara… ha i contorni sfilacciati… ma è un flusso continuo che mi fa percepire un’incredibile energia… e se ci posso affondare le mani io… qui nel mio piccolo, intendo… pensa alle Mani di Dio… a quello che Lui potrebbe fare per te, se solo glieLo chiedessi
L’eremita
Ogni richiesta è un debito… come ogni promessa… ed io non voglio promettere quel che non riuscirei a mantenere
Il confessore
Sappi ascoltare le foglie d’autunno… quando cadono sul selciato… spesso stridono nel vento, perché non vorrebbero cadere… ma poi l’albero rinasce e nuove foglie… nuovi amori di clorofilla si affacciano baldanzosi… la vita è un ciclo di cadute e di fiduciose attese… non voler cadere è naturale, e rimanere statici per la paura serve a poco… tu vorresti promettere di non morire?
L’eremita
In effetti è ridicolo non voler promettere per sopravvivere a mio piacimento… quando ho addirittura invocato la morte… ma sono un uomo contraddittorio
Il confessore
Fino all’ultimo singulto tu troverai casa nel ludibrio di te stesso senza via di scampo…ti piace oltraggiare la vita, ma la vita… la vita si fa beffe della nostra pochezza e ci illumina quando il sole non scalda abbastanza… esci da te stesso e sii uomo… accogli la luce nel suo breve cammino a misura di te… sappi che il mondo non perdona chi lo coglie in fallo… e riduci le tue pretese…
L’eremita
La perfezione è ansia della meta… lo so… mi auguro di morire dopo aver condensato in un istante le emozioni più contrastanti… l’amore buttato e ricevuto insieme… la musica che ancora promette un futuro e le note di questa riconosciuta solitudine… ma sono ancora lontano
Il confessore
Grazie a Dio! Te lo auguro insomma… di trovare e di cercare ancora… di legare la paura ad una risata… di quelle che fanno scendere le lacrime nel cuore… di quelle che uniscono ogni senso nella tensione dell’ascolto
L’eremita
Di quelle che sento tra me e me quando il torace non sembra abbastanza grande per trattenere il respiro… di quelle che fanno raggiungere la disperazione più sublime
Il confessore
Un sublime duraturo però… che non hai timore di afferrare e di smarrire, che senti al di là di ogni ragionevole dubbio e che non puoi dimenticare, né ridimensionare, che non muta di certo intensità con le emozioni…
L’eremita
Un sublime inesprimibile ed ancora da esprimere
Il confessore
Ma già espresso dall’inizio dei tempi… quando lo spirito di Dio aleggiava sulla terra…
(continua)
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