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I tempi sono maturi.
Ma io no.
Ho ancora bisogno di scrivere.
Vorrei che le parole mi entrassero dagli occhi con la luce e poi uscissero dalle mani, come un tramite in perenne vibrazione.
Non una fibra gettata tra le ore cui devo sempre pensare a dare un senso.
Chissà perché poi… e chi l’ha prescritto… che dobbiamo essere noi a dare un senso al tempo e alla vita.
Vorrei che il senso si facesse da sé o non si facesse proprio, transitasse insomma e uscisse via per poterlo vedere da qualche parte.
Guardo le piante che tenaci si attaccano alla vita e mi chiedo che bisogno abbia il vento di offenderle continuamente e talvolta di insterilirle.
Non sono belli i fiori e non è gradevole il loro profumo?
E poi ci sono i frutti, perché impedire di generare alla terra?
Sembra quasi che la natura risponda anch’essa ad una logica di mercato: distruggere perché il prezzo della bellezza diventi carissimo.
Ma la bellezza resiste ed anche il tornado più pericoloso non è in grado di estirparla, se non per il breve tempo del suo passaggio.
Grazie a Dio.
Anche la devastazione ha in fondo il suo miele, perlomeno nella nostra immaginazione che si sforza di ricordare quel che non c’è più.
Scusami se ti rompo le scatole, ma non riesco ad aprire il mio blog su splinder. Ho fatto una prova, gli altri su splinder li apre…ma allora che è successo??? AIUTAMI, per favore, non so che fare!
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Sembra tu abbia un po’ di tormento nell’anima…o sto sbagliando? Un abbraccio.
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